Italicum, la proposta di 8 ex An: «Multe ai partiti che eleggono condannati»
Sanzioni ai partiti che fanno eleggere condannati per reati contro il patrimonio pubblico e la pubblica amministrazioni. È quanto prevede un emendamento all’Italicum presentato da otto deputati ex An, oggi collocati tra Forza Italia, FdI, Ncd e gruppo misto: Maurizio Bianconi, Basilio Catanoso, Massimo Corsaro, Fabrizio Di Stefano, Alberto Giorgetti, Pietro Laffranco, Vincenzo Piso e Achille Totaro.
Contro le liste bloccate
Il testo ha come obiettivo il riconoscimento della «responsabilità oggettiva dei partiti», che sono chiamati a «rifondere lo Stato nel caso in cui un proprio eletto si sia reso responsabile, con sentenza definitiva, di reati di corruzione, concussione, contro il patrimonio pubblico e la pubblica amministrazione, associazione mafiosa o reati connessi». Per gli otto deputati del centrodestra, l’emendamento si rende necessario alla luce del fatto che «la Camera si appresta ad approvare una riforma della legge elettorale che, di fatto, ribadisce le liste bloccate per la grande maggioranza degli eletti». «È giusto – sottolineato i promotori della modifica – che i partiti si assumano la responsabilità delle proprie scelte».
Cosa prevede l’emendamento degli ex An
In particolare, l’emendamento depositato prevede che il partito nelle cui liste venga stato eletto il condannato dovrà rifondere allo Stato un importo pari a cinque volte quanto percepito, ad ogni titolo, dal deputato nell’esercizio delle sue funzioni. La sanzione raddoppia nel caso in cui il reato sia stato commesso nei due anni antecedenti la candidatura. Il partito, invece, non viene penalizzato se ha concorso ad attivare l’azione penale nei confronti del soggetto dichiarato colpevole. Nel caso di mancato pagamento delle sanzioni dovute, infine, al partito sarebbe preclusa la partecipazione alle successive competizioni elettorali.