Letta lascia il Parlamento per Parigi, ma non la politica. «Ora sono sereno»

20 Apr 2015 10:26 - di Alessandra Danieli

Dal primo settembre sarà fuori dal Parlamento. Enrico Letta lascia la Camera ma non la politica. «Mi dimetto dal Parlamento, da questo Parlamento, ma non dalla politica», dice l’ex premier silurato da Matteo Renzi intervistato da Che tempo che fa.  «Non penso solo per me, io sono sereno adesso… Ovviamente per me è stata una cosa molto inaspettata, ho cominciato a ripensare alla mia vita e agli impegni». Dal suo staff confermano che Letta dal primo settembre sarà rettore della scuola di Affari internazionali dell’Università di Parigi Sciences Po. «Non prenderò la pensione da parlamentare», dice spiegando che il suo non è un distacco ma solo una pausa dalla politica.

Letta: ora sono sereno

«Comincio da tre parole: libro, scuola e lavoro. Sono tre parole che mi piacciono perché fanno parte del mio background culturale», spiega Letta. «Nel libro che sta per uscire presento un punto di vista su molti temi, con una linea molto europeista. Fondo una scuola di politiche: ho ricevuto tanto, può essere utile se ridò qualcosa. Una scuola di politiche perché è importante concentrarsi sui temi, perché io detesto House of cards». Nella vita – aggiunge l’ex presidente del Consiglio – è importantissimo avere un mestiere se si fa politica: mi hanno proposto di fare una cosa che farò per un po’, un mestiere diverso».

Il voto nel 2018

Sulle prossime mosse di Renzi Letta dice di sperare che si trovi un’intesa sulla riforma elettorale («C’è bisogno di una buona legge elettorale con un consenso largo») e di mostra convinto che il governo durerà fino al 2018. «Questa legislatura, anche per le riforme fatte, ha bisogno di oltre un anno. Penso che si voterà nel 2018. Il mio governo era istituzionale, ed è il motivo per cui ho mantenuto un profilo istituzionale. Il governo – ha ricordato Letta con grande aplòmb – era nato in circostanze straordinario, e io sono orgoglioso di quanto ho fatto, sono contento che legislatura vada avanti e che si facciano riforme, ma è bene che io mi tiri un po’ fuori, anche se dalla politica non ci si dimette…».

Renzi all’oscuro

La decisione, maturata negli ultimi mesi, era stata anticipata da Letta al presidente della Repubblica,  Sergio Mattarella, uscendo dal colloquio “rincuorato”. Prima dell’intervista con Fabio Fazio, invece, nessuno del Nazareno era a conoscenza dell’esilio volontario di Letta. Neanche Matteo Renzi: «Lo apprenderà ora – sorride – ne parleremo, i nostri rapporti sono sereni…». Un riferimento ironico al messaggio “Enrico stai sereno” che Renzi gli inviò solo poche settimane prima di prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Da allora, dopo la fotografia del gelido passaggio della campanella a Palazzo Chigi, i rapporti sono praticamente nulli. La ferita per Letta resta: «Per me è stata una cosa molto inaspettata, ma non solo per me…». E c’è chi è pronto a giurare che il buon Letta sia pronto al gran rientro appena l’astro di Renzi inizierà il suo calo fisiologico.

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