Per il “buco” nei conti della diocesi un ex vescovo denuncia il successore
E’ una storia che si trascina da più di tre anni. Ma ora è giunta a un punto che nessuno poteva immaginare. Per Papa Francesco una vicenda che non ha precedenti. L’ex vescovo di Trapani monsignor Francesco Miccichè ha denunciato per diffamazione e violazione del segreto istruttorio il vescovo di Mazara del Vallo (Trapani), Domenico Mogavero. Lo rivela il numero di Panorama in edicola da domani, e di cui è stata data un’anticipazione. Papa Francesco, secondo il settimanale, si trova così a dover affrontare un caso senza precedenti, nella storia della Chiesa italiana. Per chiarire i fatti e per risolvere il contenzioso, il pontefice ora dovrà nominare un collegio giudicante (una sorta di giurì) composto da tre vescovi o cardinali.
Il vescovo Mogavero indagò sui conti della diocesi di Trapani
Mogavero nel 2011 era stato inviato nella diocesi di Trapani come visitatore apostolico per indagare su un buco di oltre 1 milione di euro. Pochi mesi dopo, il vescovo Miccichè venne rimosso su ordine di Papa Benedetto XVI, in base al dossier redatto da Mogavero. Secondo quanto scrive Panorama, Miccichè, che ha “sempre proclamato la sua innocenza e il 26 gennaio è stato ricevuto da Bergoglio, rimprovererebbe Mogavero di non averlo mai ascoltato, ma di averlo anzi diffamato, e in più avrebbe divulgato i contenuti della relazione segreta consegnata al Papa. Nel frattempo anche il vescovo di Mazara si è trovato alle prese con un debito della diocesi che ammonta a quasi 6 milioni di euro”.
Tra ex e nuovo vescovo un contenzioso infinito
Come presidente del Consiglio per gli Affari giuridici della Cei, Mons. Mogavero si è reso protagonista in passato di alcune prese di posizioni, non sempre apprezzate dalla Conferenza Episcopale Italiana. Ha fatto molto discutere la prefazione che curò al libro Wojtyla segreto di Ferruccio Pinotti, una controbiografia critica di san Giovanni Paolo II. Il nome di Mogavero balzò ancora agli onori delle cronache per aver accettato dallo stilista Giorgio Armani la donazione di tre abiti liturgici.