Ncd, Formigoni: «Se Renzi fa tutto da solo, noi pronti a togliere l’appoggio»
Sembra tutto pronto per il “rimpasto” dell’esecutivo, con il fedelissimo di Renzi, Graziano Delrio in pole position per prendere il posto di Lupi alle Infrastrutture. La nomina di Delrio non è presa molto bene dal Ncd, a nome del quale parla Roberto Formigoni: «Se Renzi pensa di fare tutto da solo, ha sbagliato strada: l’Ncd è pronto a non appoggiare più il governo e Renzi dovrà trovare una banda di trovatelli che lo appoggi sui vari provvedimenti», ha minacciato il senatore del Ncd, a margine della sua audizione come teste a Milano nel processo a carico dell’ex assessore regionale Domenico Zambetti.
Ncd, Formigoni: Renzi non può fare da solo
L’idea di un uomo solo al comando – come è stato in questi giorni stigmatizzato da più parti- che decide di tutti in solitudine e in totale assenza di collegialità con gli alleati sta molto stretta a Formigoni: «Renzi deve acconciarsi a discutere con noi su chi sia la persona migliore a garantire per un ministero importante come quello delle Infrastrutture – ha proseguito- se pensa di cancellare la nostra presenza siamo pronti a non confermare l’appoggio». Secondo Formigoni, Renzi «non sarà così sprovveduto» e sta «ragionando con Alfano» sui nuovi incarichi. E puntualizza: «Deve rimanere il numero di tre ministri del Ncd – ha concluso – in tre dicasteri significativi».
«Sindaco di Milano? Ho già dato»
A margine, Fromigoni ha risposta sulla girandola di nomi per il dopo-Pisapia a sindaco di Milano. «Ho già dato…», risponde Roberto Formigoni a una domanda sull’ipotesi di una sua candidatura. «Sono felicemente senatore – ha proseguito -, non bisogna mai guardare indietro». Formigoni ha definito poi come “«mproponibile» l’eventuale candidatura di Silvio Berlusconi a sindaco di Milano, perché «il centrodestra deve piuttosto riflettere sui contenuti. Lo stesso Berlusconi ha già escluso l’ipotesi di una sua candidatura – ha proseguito -, poteva fare il sindaco di Milano già 20 anni fa ma ha declinato l’invito e ha organizzato quella lunga traversata nel deserto che ci portò a vincere le elezioni».