Ncd, Formigoni: «Se Renzi fa tutto da solo, noi pronti a togliere l’appoggio»
Home livello 2 - di Guglielmo Federici - 1 Aprile 2015 alle 12:02
Sembra tutto pronto per il “rimpasto” dell’esecutivo, con il fedelissimo di Renzi, Graziano Delrio in pole position per prendere il posto di Lupi alle Infrastrutture. La nomina di Delrio non è presa molto bene dal Ncd, a nome del quale parla Roberto Formigoni: «Se Renzi pensa di fare tutto da solo, ha sbagliato strada: l’Ncd è pronto a non appoggiare più il governo e Renzi dovrà trovare una banda di trovatelli che lo appoggi sui vari provvedimenti», ha minacciato il senatore del Ncd, a margine della sua audizione come teste a Milano nel processo a carico dell’ex assessore regionale Domenico Zambetti.
Ncd, Formigoni: Renzi non può fare da solo
L’idea di un uomo solo al comando – come è stato in questi giorni stigmatizzato da più parti- che decide di tutti in solitudine e in totale assenza di collegialità con gli alleati sta molto stretta a Formigoni: «Renzi deve acconciarsi a discutere con noi su chi sia la persona migliore a garantire per un ministero importante come quello delle Infrastrutture – ha proseguito- se pensa di cancellare la nostra presenza siamo pronti a non confermare l’appoggio». Secondo Formigoni, Renzi «non sarà così sprovveduto» e sta «ragionando con Alfano» sui nuovi incarichi. E puntualizza: «Deve rimanere il numero di tre ministri del Ncd – ha concluso – in tre dicasteri significativi».
«Sindaco di Milano? Ho già dato»
A margine, Fromigoni ha risposta sulla girandola di nomi per il dopo-Pisapia a sindaco di Milano. «Ho già dato…», risponde Roberto Formigoni a una domanda sull’ipotesi di una sua candidatura. «Sono felicemente senatore – ha proseguito -, non bisogna mai guardare indietro». Formigoni ha definito poi come “«mproponibile» l’eventuale candidatura di Silvio Berlusconi a sindaco di Milano, perché «il centrodestra deve piuttosto riflettere sui contenuti. Lo stesso Berlusconi ha già escluso l’ipotesi di una sua candidatura – ha proseguito -, poteva fare il sindaco di Milano già 20 anni fa ma ha declinato l’invito e ha organizzato quella lunga traversata nel deserto che ci portò a vincere le elezioni».