Apocalisse in Nepal, forse 10mila vittime: 4 italiani morti e alcuni dispersi
La tragedia si sta trasformando in ecatombe. Il numero delle vittime del terremoto in Nepal potrebbe arrivare a 10.000: lo ha detto il premier del Nepal Sushil Koirala, secondo quanto riporta il sito della Reuters. Finora i morti accertati sono oltre 4.300 mentre sono circa un milione i senza tetto. Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti. Diverse località, nelle vallate più remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400 mila edifici distrutti. Per i soccorsi sono a disposizione 13 elicotteri, tra cui tre inviati dall’India, che sono impegnati a trasportare i feriti negli ospedali di Kathmandu. Il primo ministro nepalese Sushil Koirala ha ammesso che le operazioni di soccorso delle vittime del sisma di sabato “non sono state efficaci”. Il premier in Parlamento ha detto che il governo “finora non è stato in grado di inviare aiuti nelle aree colpite a causa di problemi logistici e di capacità di coordinamento”. Nello stesso tempo, ha però rassicurato che il governo sta facendo tutto il possibile per accelerare i soccorsi e assistere i senza tetto. Nonostante l’arrivo di aiuti da paesi stranieri e da diverse organizzazioni umanitarie, la distribuzione di generi di prima necessità, medicine e tende a Kathmandu è stata finora carente e non ha raggiunto tutti i campi di accoglienza.
Quattro italiani morti in Nepal, 12 recuperati
«Ci sono ancora circa 10/12 persone al Campo 2 che recuperiamo domani ed i feriti sono tutti in ambulatorio o in ospedale a Kathmandu. Domani continueranno i voli al Campo base. I feriti trasportati finora dall’Everest sono tutti in ambulatorio o in ospedale a Kathmandu»: è l’aggiornamento che l’elicotterista d’alta quota italiano Maurizio Folini ha dato all’associazione Ev-K2-Cnr. Folini scrive da Periche, il villaggio che si trova a oltre 4.000 metri di quota lungo il sentiero che da Lukla porta al Campo base dell’Everest. affuri ha spiegato che sono circa 40 i cittadini italiani, alpinisti e turisti, che “ancora non rispondono alle nostre chiamate”, sottolineando che, date le difficoltà delle comunicazioni in Nepal in questo momento, questo può significare che semplicemente non hanno modo di mettersi in contatto. Sarà necessario ancora del tempo per contatttare tutti gli altri. In totale la Farnesina ha individuato “340 connazionali sani e salvi, alpinisti e turisti”. Sarebbero ancora una quarantina gli italiani che non rispondono alle chiamate, quattro invece le vittime accertate.