Ostuni, crolla il soffitto di una scuola: due bambini feriti. E il piano di Renzi?
Il soffitto di un’aula della scuola elementare Pessina di Ostuni, in provincia di Brindisi, è crollato durante le lezioni. Due bambini sono rimasti feriti (per fortuna non gravemente) e sono stati portati in ospedale. La scuola era stata di recente sottoposta a interventi di ristrutturazione. Anche una maestra è rimasta ferita per essere scivolata mentre cercava di dare soccorso ai bambini rimasti feriti nel crollo.
Macerie a scuola
Nella scuola del brindisino uno spesso strato di intonaco e calcinacci sono venuti giù dal soffitto dell’aula di una seconda classe (sezione E) precipitando in testa a due bimbi di 7 anni, rimasti feriti. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, i carabinieri e i tecnici del Comune per verificare la causa del distacco e controllare la sicurezza dell’edificio nel centro della città, ma è tanta la rabbia dei genitori.
La rabbia dei genitori
«Queste cose non devono succedere. Ora basta, non possiamo temere per la vita dei nostri figli», sono le parole del papà di un alunno, «i nostri bambini sono in pericolo. La scuola va chiusa e vanno effettuati controlli a tutti i solai. Non può succedere una cosa simile in una scuola appena ristrutturata». Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, cade dalle nuvole: «A Ostuni si è sfiorata una strage, gli amministratori ci dicono che si tratta di una scuola recentemente consegnata, questo rende insopportabile quanto accaduto. È un crimine nei confronti dei bambini. Tutto questo è inaccettabile, si faccia piena luce sulla vicenda».
L’allarme del Codacons
«Ancora un caso di soffitto che crolla in una scuola italiana, a dimostrazione dello stato di fatiscenza in cui versano gli istituti scolastici nel nostro paese», si legge in una nota del Codacons, commentando l’incidente, «sono anni che denunciamo il degrado delle scuole italiane, che come dimostrano i frequenti crolli di soffitti e intonaci, cadono letteralmente a pezzi, ma nessuno interviene. È una situazione – aggiunge il presidente Carlo Rienzi – che rappresenta un potenziale pericolo per studenti, insegnanti e personale scolastico. Ci chiediamo che fine abbiano fatto il Piano generale di edilizia scolastica che obbligava il ministero dell’Istruzione ad adottare precisi provvedimenti in materia, e il famoso piano sulle “scuole sicure” annunciato dal premier Renzi che prevedeva 400 milioni di euro per 2400 interventi a partire dal 2015».