Bimbi tra i rifiuti nel campo rom di Padova. L’assessore: «Intervenga il Tribunale»
Nel campo rom di via Bassette a Padova un bambino, forse di neanche due anni, con addosso una maglietta, senza mutande, gioca fra pannelli di legno, scarti di carpenteria ammucchiati, rifiuti ed escrementi. Un altro, più grandicello, gli cammina vicino a piedi scalzi nella polvere.«Chiedo al Tribunale dei Minori di intervenire, prima che succeda qualcosa di irreparabile». L’assessore leghista Fabrizio Boron, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che in caso di maltrattamenti, i figli dei rom andavano tolti ai genitori, torna sul tema mostrando la situazione indecente di ordinario degrado e sporcizia in cui vivono i bambini in via Bassette.
Ecco i bambini del campo rom di via Bassette
«Faccio notare che, poco più di un anno fa, la Croce Rossa aveva lanciato l’allarme a causa delle condizioni igieniche pessime, c’era il rischio di diffusione di malattie altrimenti scomparse. Chi ama i bambini non li tratta così». L’assessore al Verde del Comune di Padova – comune governato dal centrodestra- pone un problema serio e con intelligenza, a conclusione di una visita ad uno dei campi nomadi del padovano. Chi vive di buonismi non si pone domande di questo tipo: come vivono i minori in quelle condizioni, sono sufficientemente coperti, come si nutrono, come vengopno curati? Sono domande concrete che in un qualunque paese civile tutti si dovrebbero porre. «Qualsiasi genitore tenesse in simili condizioni dei bambini, subirebbe dei provvedimenti da parte della magistratura». Dunque, è sacrosanto chiedere di intervenire presto. «I diritti dei minori devono essere riconosciuti a tutti, senza alcuna eccezione e senza distinzione e discriminazione fondate sulla razza, il colore, il sesso, la lingua e la religione», dice Boron. «Questo stabilisce il primo principio della Dichiarazione dei diritti del fanciullo. Mi vergogno di quella parte del Paese e della magistratura che non combattono lo sfruttamento dei minori che, quotidianamente, si verifica sotto i nostri occhi per mano di troppi nomadi. In troppi campi-rom – rincara Boron – si verificano ripetuti casi di abuso, trascuratezza, sfruttamento, induzione alla prostituzione e istigazione a commettere reati. Non è accettabile. È giunto il momento che i giudici mettano fine a questa piaga».