Pomicino: Napolitano? Meglio che stia zitto. L’Italicum devasta la democrazia

15 Apr 2015 12:59 - di Alberto Fraglia

Ha attraversato in lungo e in largo la cosiddetta prima Repubblica, occupato prestigiose cattedre ministeriali e ricoperti ruoli politici di primo piano. Piglio battagliero e vis polemica sono doti che non gli fanno difetto. Ha scritto per diversi quotidiani, tra cui Libero e il Giornale con lo pseudonimo di Geronimo e fatto infuriare amici e nemici, senza remora alcuna. Stiamo parlando di Paolo Cirino Pomicino, soprannominato O ministro, ossia il superministro per eccellenza. Ebbene anche questa volta Pomicino non le manda a dire. E mette nel mirino di una puntuta e dissacrante intervista Giorgio Napolitano, la cui loquacità postuma sull‘Italicum non gli va proprio giù.

Pomicino sul duo Mattarella-Napolitano

A il Fatto Quotidiano che azzarda un ardito confronto tra il duo Napolitano-Mattarella e i due papi, l’emerito Ratzinger e il regnante Bergoglio, con il primo che tace e il secondo che parla, propone l’inversione di ruolo e atteggiamento. “Mentre è giusto che Mattarella, nel suo ruolo, rimanga in un silenzio problematico e preoccupato – spiega – trovo sbagliato per stile e contenuti che il presidente emerito intervenga”. Intanto, secondo Pomicino, è perlomeno inopportuno che Napolitano parli di cose che riguardano la parte finale del suo mandato. Quel che è peggio è che, così facendo, il presidente emerito mostra di non tener conto del fatto che sta montando una forte opposizione contro l’Italicum, “una legge che determina una devastazione della democrazia politica che non ha precedenti nell’Europa comunitaria”.

Pomicino: Napolitano? Non difende la Costituzione

Una legge, in sostanza, che altera gli equilibri democratici prevedendo che un solo partito largamente minoritario nel Paese avrà la maggioranza assoluta nell’unica Camera che rimarrà dopo le riforme. In questo contesto i partiti continueranno a fare i padroni nominando deputati e ci sarà un “segretario più padrone degli altri”, perché il premier sarà padrone del governo e del Parlamento. Il ragionamento di Pomicino non fa una piega. E siccome Geronimo non parla a nuora perché suocera intenda ma va diritto sul bersaglio, ecco che parte la bordata finale. Un presidente emerito dovrebbe avere a cuore la difesa della Costituzione. Napolitano, invece,  fa il contrario. “Adesso parla quando dovrebbe tacere, e tace quando dovrebbe parlare”. L’opposto di quanto ha fatto in passato:” taceva quando avrebbe dovuto parlare da comunista nel ’56 a Budapest, nel ’68 a Praga. Napolitano si astenne pure sull’adesione allo Sme, il Sistema monetario europeo”. Come dire, il presidente emerito non ne ha azzeccata una.

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