Prof turca nei guai per un pupazzo di neve: è un “nudo di donna”, indagata
Una insegnante di educazione fisica turca si trova indagata per presunta «violazione dei valori sociali». L’accusa: ha posato per una foto con i propri allievi accanto ad un pupazzo di neve che rappresentava una donna «nuda», con dei sassolini neri al posto dei capezzoli e dell’ombelico, riferisce la stampa di Ankara. Il pupazzo di neve era appena stato realizzato dai ragazzi della scuola superiore Nurhak Anadolu di Kahramanmaras.
Il pupazzo di neve e i valori sociali
Il ministero della Pubblica istruzione ha annunciato l’avvio di una inchiesta senza precisare, sottolinea Hurriyet online, quali siano i «valori sociali» che la insegnante avrebbe offeso. L’opposizione denuncia la crescente islamizzazione del paese sotto il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, in particolare nella scuola pubblica. L’inchiesta aperta contro l’insegnante di Karanmarmaras, Cilem Sakine Coskun, interviene mentre sono ancora in corso forti polemiche dopo la morte di un altro docente, Halil Serkan Oz, ritenuto un ottimo professore, stroncato da un infarto dopo essere stato aggredito verbalmente dal governatore della provincia di Yalova, che gli rimproverava di vestirsi in modo casual e di portare barba e capelli lunghi. Le due vicende, ha accusato il sindacato della scuola Egitim- Sen, «sono manifestazioni dello stesso oscurantismo».
La censura del web
Non solo il pupazzo di neve. C’è un’altra polemica, sempre in Turchia, e riguarda Internet. «Censura gigantesca», «democrazia dimezzata»: la stampa indipendente turca si scaglia contro il blocco di Twitter, Facebook e Youtube, e le minacce a Google, scattati per ordine della procura di Istanbul. L’accesso alle tre reti sociali è stato bloccato per costringerle a oscurare siti e account che riproducevano la fotografia di un procuratore preso in ostaggio minacciato con una pistola alla tempia dai suoi due sequestratori. Google è stato minacciato a sua volta di oscuramento se non blocca i siti che riprendono la foto. Le tre reti sociali si sono piegate e sono ridiventate raggiungibili dopo alcune ore in Turchia.