Puglia, il centrodestra verso l’unità. Ora il boccino è nelle mani del Cav
In cerca dell’unità perduta. È stato aggiornato il vertice con cui il centrodestra in Puglia prova a trovare a correre con un solo candidato governatore, scegliendo tra Adriana Poli Bortone (sostenuta da Forza Italia e della Lega) e Francesco Schittulli (appoggiato dai fittiani, da Fratelli d’Italia e da Ncd).
Sos Puglia, cercasi unità
Dopo il lungo braccio di ferro tra l’europarlamentare ex An e il professore con il rischio di consegnare la Puglia alla sinistra, secondo alcune indiscrezioni, si andrebbe verso la scelta di Schittulli, candidato ufficiale del centrodestra prima del pressing del Cavaliere sulla Poli Bortone. Manca solo il via libera di Berlusconi. Dopo cinque ore di riunione «l’unità è più vicina», ha detto il coordinatore pugliese di Forza Italia, Luigi Vitali, «ora abbiamo bisogno di riflettere». Qualche settimana fa era emersa anche l’opzione conciliante di un ticket tra i due nomi per la presidenza e vicepresidenza, morta sul nascere per il no dell’ex sindaco di Lecce.
Il verdetto del Cav
Il Cavaliere segue passo passo l’incaricata vicenda con uno occhio all’unità e l’altro al ribelle Fitto, che in Puglia conferma il record dei consensi. «Tutti dobbiamo riflettere e trovare una proposta valida e accettabile soprattutto dai nostri elettori e dai protagonisti di questa vicenda che sono persone e non cose. L’unica certezza è che il centrodestra deve essere unito a qualunque costo». Al vertice hanno partecipato, tra gli altri, il promotore della riunione, l’europarlamentare azzurro Raffaele Fitto, Luigi Vitali, e i coordinatori della Puglia di Noi con Salvini, Rossano Sasso, del Movimento Schittulli, Davide Bellomo, di Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato, e di Ncd, Massimo Cassano.
Schittulli in pole position
Tra i due competitor a governatore della Puglia è in pole position Francesco Schittulli, già presidente della Provincia di Bari, molto apprezzato sul territorio, ma non è escluso che dal vertice possa emergere un terzo nome, scelto dalla società civile, proprio nel nome della “riconciliazione”. Il clima della riunione è stato a tratti rovente, tanto che, trascorsa la prima ora, i giornalisti che assiepati dietro la porta della sala sono stati invitati ad allontanarsi. Obiettivo dichiarato: dissotterrare l’ascia di guerra e lavorare insieme per mettere in crisi il candidato democratico Michele Emiliano. Fitto non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma – a quanto si è saputo – proprio in nome dell’unità avrebbe ritirato veti e richieste sui nomi da inserire nelle liste e questo avrebbe creato un clima più disteso tra i berlusconiani.