Roma, l’ultima dell’assessora Danese: profughi come hostess del Giubileo
La fantasia non manca a Francesca Danese, assessore alle Politiche sociali di Ignazio Marino e pasionaria dell’integrazione, costi quel che costi, di zingari e immigrati nel tessuto sociale della Capitale. Due mesi fa si era inventata di impiegare gli zingari nella raccolta e selezione dei rifiuti. A spese dei romani, naturalmente. Perché, argomentava, così da un lato si impedisce il rovistaggio dei cassonetti “imbrigliando” questa “capacità professionale” degli zingari e, dall’altro, si evitano i roghi di materiali che nei campi rom della Capitale sbocciano come i fiori a primavera. Ora la Danese, non contenta di essere stata subissata dalle critiche e dalle ironie, si inventa un’altra chicca: utilizzare i profughi come hostess e steward per il Giubileo. Anche qui la Danese fa un suo ragionamento. Incomprensibile, naturalmente. I profughi parlano diverse lingue, argomenta la Danese, è quindi possono essere di supporto. Il fatto che poi i profughi non parlino italiano, per l’assessora sembra essere un dettaglio. Aldilà del fatto che ci sono centinaia di giovani romani che sarebbero ben disponibili a lavorare come hostess e steward a supporto dei pellegrini.
«Ci saranno dei richiedenti asilo che faranno un pò da hostess in città, visto che parlano tante lingue e quindi possiamo anche loro rendere partecipi del Giubileo, un evento straordinario che accade a Roma», sostiene la Danese.