Spari al tribunale di Milano, Giardiello non risponde al gip
«Cosa volete che vi dica, se mi hanno visto… è troppo lunga da raccontare. Vi racconterò tutte le ingiustizie che ho subìto». Sono le parole con cui Claudio Giardiello, l’imprenditore che giovedì ha ucciso tre persone in tribunale a Milano, ha motivato la sua decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere prima dell’interrogatorio col gip di Monza. Il suo avvocato Nadia Savoca ha parlato di “stato confusionale” in cui verserebbe il suo assistito e ha spiegato che, dopo gli accertamenti medici (non perizia) a cui è stato sottoposto Giardiello, gli specialisti hanno stabilito che “è cessato il legittimo impedimento” che aveva impedito all’imprenditore di rispondere alle domande dell’interrogatorio di garanzia sabato scorso. Una volta cessato l’impedimento, quindi, Giardiello ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Spari al tribunale, per psichiatra piena capacità di Giardiello
Claudio Giardiello, ad avviso dello psichiatra del carcere di Monza, è «totalmente capace di partecipare» alle fasi processuali. È anche per questo che il gip di Monza, Patrizia Gallucci, non ha accolto un’istanza del suo difensore che puntava a ottenere una perizia sulla capacità di Giardiello di essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Dagli accertamenti, dopo il malore avuto sabato, è emerso che l’uomo ha avuto un mancamento temporaneo ma non presenta patologie. Alla stessa conclusione è giunto lo psichiatra che ha compiuto degli accertamenti, prima che Giardiello si presentasse all’interrogatorio. È emerso che, in passato, l’imprenditore aveva assunto degli psicofarmaci in quanto agitato per via delle sue vicissitudini economiche ma non è mai stata diagnosticata una depressione.
Mercoledì funerali solo per due vittime
Verranno celebrati mercoledì i funerali del giudice Fernando Ciampi e dell’avvocato Lorenzo Claris Appiani, uccisi giovedì scorso da Claudio Giardiello. I parenti della terza vittima, Giorgio Erba, avrebbero invece rifiutato i funerali solenni. I parenti delle tre vittime si sono presentati lunedì mattina intorno alle 8 all’obitorio del Comune di Milano, che si trova nello stesso edificio dell’Istituto di medicina legale, per il riconoscimento delle salme. Poi il medico legale Riccardo Zoia e un collega hanno eseguito l’autopsia, nella sala nei sotterranei dell’edificio dedicata agli esami autoptici.