Thailandia, esplode un’autobomba: bimba italiana scampata per miracolo
Sette persone – tra cui una bambina italiana di 12 anni e sei thailandesi – sono state ferite in modo leggero nell’esplosione di un’autobomba in un centro commerciale dell’isola di Samui, una delle mete turistiche più popolari in Thailandia. L’ordigno è esploso intorno alle 22.30 all’interno di un pick-up parcheggiato nei sotterranei del Central Festival, un centro commerciale aperto da un anno e che in quel momento stava chiudendo per la notte, fatto che ha limitato il numero delle vittime.
Thailandia, la bimba italiana sta bene
Nessuno ha ancora rivendicato l’attentato. Secondo i media thailandesi, alla stessa ora dell’esplosione altri due incendi si sono verificati a Surat Thani e Phang Nga (entrambe nel sud, come Samui), distruggendo un centro commerciale e un negozio. Non è chiaro se i tre fatti siano legati tra loro. Per il quotidiano Bangkok Post, a Samui la polizia crede che il veicolo esploso fosse stato rubato nelle tre province del profondo sud dove dal 2004 una ribellione separatista della minoranza musulmana ha causato quasi 6 mila morti. La Thailandia ha appena rimosso la legge marziale in vigore dal colpo di stato dello scorso maggio, ma forti tensioni politiche continuano a minare la stabilità del Paese: oltre alla guerriglia nel sud (in un’area non turistica), tra i sostenitori del governo deposto di Yingluck Shinawatra c’è risentimento per il golpe. Proprio ieri, tra l’altro, cadeva il quinto anniversario di una delle giornate più violente delle proteste delle “camicie rosse” pro-Shinawatra a Bangkok, represse militarmente con 91 morti e quasi 2 mila feriti. La giunta militare ha vietato qualsiasi cerimonia di commemorazione di quegli eventi. La Thailandia accoglie 26 milioni di turisti all’anno, e il settore si sta riprendendo solo ora dopo il calo dell’anno scorso, in larga parte dovuto a delle prolungate proteste anti-governative a Bangkok e al successivo colpo di stato.