La Ue decide di affondare i barconi. Come proponeva la Santanchè…

22 Apr 2015 21:00 - di Giovanni Trotta
Un barcone con immigrati clandestini soccorso dalla nostra marina militare

I leader Ue ora si impegnano a fare «sforzi sistematici per identificare, catturare e distruggere i barconi prima che essi siano usati dai trafficanti» e chiedono al commissario europeo Federica Mogherini di «cominciare immediatamente la preparazione di possibili operazioni di sicurezza e difesa» con copertura Onu. È quello che si legge nella bozza di conclusioni che circola in queste ore a Bruxelles. Appena pochi giorni fa la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè aveva auspicato la stessa cosa ed era stata crocifissa dalle solite anime belle della sinistra radical-chic. «È la più grande tragedia del governo italiano – aveva detto la Santanchè il 19 aprile -. L’asse tra Renzi-Alfano e Boldrini ha portato a questo disastro. L’unica soluzione che si deve mettere in campo subito è che l’aeronautica italiana e la marina militare si attrezzino subito ad affondare i barconi pronti a partire come già era stato fatto in passato in Albania e che si apprestino subito a fare i centri d’accoglienza sulle coste africane. Nessuno pensi di guadagnare soldi come stanno dimostrando le varie indagini sulla pelle dei disperati. L’Italia non può più subire questa invasione». E adesso i burocrati di Bruxelles sono stati costretti ad ammettere che la Santanchè aveva ragione. Inoltre i leader Ue intendono «rinforzare rapidamente le operazioni Triton e Poseidon quanto meno raddoppiando le risorse per il 2015 e 2016 e rinforzando il numero di mezzi in modo da aumentare le possibilità di ricerca e soccorso nel mandato di Frontex», è ancora scritto nella bozza di conclusioni del vertice Ue che circola in queste ore. Previsti inoltre aumenti degli aiuti a Tunisia, Egitto, Sudan, Mali e Niger per il controllo delle frontiere e la prevenzione dei flussi di migranti irregolari, ma sostegno ai Paesi europei per l’espulsione dei clandestini con l’impostazione di un nuovo programma per il rapido rientro dei migranti irregolari dai Paesi in prima linea, coordinato da Frontex. È un altro degli impegni che i leader europei si dovrebbero prendere secondo la bozza.

Con Triton più morti nei barconi rispetto a Mare Nostrum

Si è appreso sempre in queste ore che lo stop all’operazione Mare Nostrum non ha fermato gli sbarchi, ma ha moltiplicato i morti. Così Amnesty International nel rapporto “L’Europa affonda nella vergogna”, presentato a Bruxelles in vista del vertice europeo. Con Triton, l’operazione europea che ha sostituito quella italiana, «sono 900 le persone morte nei primi tre mesi e mezzo di quest’anno, contro le 17 dello stesso periodo del 2014 quando era in corso Mare Nostrum, vale a dire 53 volte in più. Inoltre, nel 2014, il tasso medio di mortalità era di 1 a 50, mentre nei primi tre mesi e mezzo del 2015, di 1 a 23». La decisione di porre fine alla missione umanitaria di ricerca e salvataggio Mare Nostrum a fine 2014, «non ha avuto l’effetto deterrente che alcuni governi Ue avevano sperato. Ma se la fine di Mare Nostrum non ha portato a un calo di partenze può essere ragionevolmente collegata a un aumento di morti in mare», si spiega nel rapporto della ong. Se la missione della Marina militare italiana poteva contare su una nave anfibia, una o due fregate, dai due ai quattro pattugliatori di altura, fino a sei pattugliatori costieri, tre aerei, e sei elicotteri, Triton non ha navi anfibie, zero fregate, un solo pattugliatore d’altura, sei pattugliatori costieri, due aerei e un elicottero. Inoltre, se Mare Nostrum aveva un budget mensile di 9,5 milioni di euro, quella coordinata da Frontex oscilla tra 1,5 e 2,9 milioni di euro al mese.

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