Via crucis dedicata ai cristiani perseguitati nel mondo. Il Papa: mai più
«Adesso torniamo a casa col ricordo di Gesù, della sua passione, del suo grande amore, e anche con la speranza della sua gloriosa resurrezione». Con queste parole papa Francesco, acclamato dalle grida di “viva il Papa”, ha concluso il solenne rito della via crucis al Colosseo, al quale, come ogni anno, hanno preso parte decine di migliaia di persone. Subito prima papa Bergoglio ha ricordato le ferite del crocifisso e della umanità, accennando ad alcuni dei temi delle meditazioni. In primo piano i cristiani perseguitati, le vittime della violenza.
Via crucis per i perseguitati
Papa Bergoglio ha dedicato una riflessione ai cristiani perseguitati nel mondo, tema purtroppo del giorno, a causa dell’attacco di venerdì a un collegio in Kenya, per il quale papa Francesco aveva espresso al mattino la propria condanna, denunciando commosso «la brutalità della violenza». Le sofferenze dei cristiani perseguitati avevano aperto anche le meditazioni della via Crucis, con il ricordo tra gli altri del ministro pakistano Bhatti assassinato nel 2011. Tra le invocazioni del rito, il no alla tortura e alla pena di morte, il ricordo delle vittime della violenza, in particolare i bimbi, le fragilità delle famiglie, con preghiere anche in vista del prossimo sinodo. A portare la croce nelle 14 stazioni, oltre al vicario di Roma Agostino Vallini, singoli e famiglie italiane, nigeriane, cinesi, egiziane, siriane, latinoamericane, e due frati della Custodia di Terra Santa. Tradimenti e infedeltà «In te venduto e crocifisso – ha detto il Pontefice – vediamo i nostri consueti tradimenti e quotidiane infedeltà, nel tuo viso sfigurato vediamo la brutalità dei nostri peccati, la crudeltà del nostro cuore e azioni, vediamo tutti gli abbandonati della società, i corpi dei nostri fratelli abbandonati lungo le strade, sfigurati dalla nostra negligenza e indifferenza». E ancora un pensiero alla redenzione e alla salvezza: «La sete del tuo padre misericordioso che in te ha voluto abbracciare, perdonare e salvare tutta l’umanità – ha proseguito – ci fa pensare alla sete dei i nostri fratelli perseguitati, decapitati e crocifissi per a loro fede in te, sotto i nostri occhi o spesso con il nostro silenzio complice». In un ulteriore passaggio Papa Francesco ha ricordato che che Dio non dimentica mai i suoi figli «e non si stanca mai di perdonarci e abbracciarci con sua misericordia, e noi non dobbiamo stancarci mai di chiedere perdono e credere nella misericordia di Cristo».