7000 migranti arrivati nel weekend: e l’Italia annaspa tra soccorsi e recuperi
Migranti, un flusso ininterrotto: solo fino a domenicasono stati oltre 3300 gli immigrati arrivati e dislocati tra Sicilia e Calabria. Per non parlare della decina di corpi senza vita recuparati al largo della Libia dai mezzi impegnati nelle operazioni di soccorso. E L’Italia è sempre più sola. I naufragi con centinaia di morti che hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero di acqua non scoraggiano le migliaia di persone ciclicamente pronte a salpare. Continuamente. E allora, è da poco terminato lo sbarco nel porto di Pozzallo (Ragusa) degli 870 migranti arrivati sul rimorchiatore Asso 29, attraccato stanotte alle 3. All’approdo, come la consuetudine dell’accoglienza impone, sono partiti i controlli di sicurezza sanitari e l’immane lavoro di smistamento e sistemazione dei profughi.
7000 migranti arrivati nel weekend
A due settimane dall’ecatombe al largo della Libia con oltre 750 migranti finiti in fondo al mare, il canale di Sicilia è dunque ancora una volta la tomba dei disperati che tentano di raggiungere l’Europa, passando per l’Italia: dieci sono i corpi recuperati dai mezzi di soccorso che nelle ultime 48 ore hanno intercettato decine di barconi e gommoni, salvando oltre 5.800 migranti. Una cifra che, aggiornata agli arrivi di queste ultime ore, supera tranquillamente l’ingestibile quota dei 7000 migranti approdati sulle nostre coste. Un numero enorme che è lì a ribadire, per l’ennesima volta, come sia urgente – e non da oggi, ahinoi – e non più rinviabile, un serio impegno della comunità internazionale mirato a fermare, in maniera decisiva, l’ingente e ininterrotto traffico di esseri umani. Un impegno che, l’azione congiunta di Triton, non basta a soddisfare. Così, mentre il premier Renzi parla teroricamente della necessità di «recuperare una dimensione più umana di fronte ad una Europa che ci racconta tutto su come dobbiamo fare il patto di stabilità, e però non si è resa conto fino ad una-due settimane fa che il Mediterraneo è l’anima di questo continente, e che siamo di fronte alla più grande emigrazione di popoli del mare». Dotte filippiche che di certo interessano poco chi sta in mezzo al mare: gli uomini e le donne della Guardia Costiera, della Marina Militare, della Guardia di Finanza e del Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta e tutti i componenti dell’ingente macchina di soccorso in mare e accoglienza in terra che nel lungo weekend del primo maggio hanno lavorato senza sosta. Compresi gli equipaggi dei mercantili e dei rimorchiatori che vengono dirottati per salvare vite, se non, per recuperare i cadaveri dei migranti, come pure gli agenti dei diversi corpo schierati sul territorio nazionale per l’arduo compito dell’individuazione degli scafisti, spietati trafficanti di esseri umani.
Gli ultimi interventi nel Canale di Sicilia
Esseri umani che, nel caso dell”ultimo approdo di Pozzallo, sono in maggioranza uomini: 718, per il resto l’arrivo registra 103 donne e 50 minori. Tra gli approdati anche una neonata di tre giorni che è stata trasferita subito in Ospedale insieme alla madre. Ricoverate anche due donne in gravidanza e due uomini che accusavano una febbre alta. Diversi, tra l’altro, i casi di scabbia (più di 80), trattati come la procedura cautelativa prevede con l’isolamento dei portatori propedeutico al trattamento adeguato. La maggioranza del gruppo sbarcato è di nazionalità subsahariana, ma vi sono anche siriani e profughi provenienti dal Bangladesh. La Polizia ha avviato le operazioni di trasferimento per 350 migranti, mentre, gli altri resteranno nel centro di prima accoglienza di Pozzallo. E non è tutto. Secondo il bilancio della Marina Militare, sarebbero diverse migliaia i migranti soccorsi dalle navi della nostra flotta nel lungo fine settimana del Primo Maggio nelle acque dello Stretto di Sicilia, tra Lampedusa e la Libia. Così, può succedere quello che è accduto, per esempio, a bordo del pattugliatore Bettica, che sta portando a riva 654 migranti recuperati in 4 interventi di soccorso, dove nella notte è nata una bambina. La piccola e la madre, imbarcata a travaglio iniziato, stanno bene. Durante la traversata si nasce, ma, come tristemente noto, si muore anche: così, a bordo di un rimorchiatore che aveva soccorso alcuni migranti alla deriva in varie imbarcazioni, sono invece decedute due persone. E ancora: nelle prossime ore nel porto di Reggio Calabria la fregata Bersagliere sbarcherà 779 migranti di varie nazionalità – 633 uomini, 114 donne ed una trentina di minori – soccorsi nei giorni scorsi in 5 differenti interventi. Il pattugliatore Vega, invece, condurrà nel porto di Augusta 675 migranti. Il pattugliatore Foscari domenica sera ha soccorso un gommone in difficoltà trasbordando i 103 migranti sulla M/V Zeran. I 99 occupanti di un altro gommone sono stati invece tratti in salvo dal pattugliatore Borsini. La Marina Militare è intervenuta anche con un team sanitario della nave Borsini a bordo del rimorchiatore italiano Med Otto, intervenuto in precedenza in soccorsi ad imbarcazioni di migranti, per uno screening sanitario richiesto dal comandante dello stesso rimorchiatore. I medici della Marina Militare, dopo aver appurato il decesso di due migranti a bordo del rimorchiatore, sono rientrati sulla nave Borsini. Una parte dei migranti resterà in Calabria mentre gli altri saranno trasferiti in altre regioni. E la situazione generale è sempre più drammaticamente allo stremo…