Tre algerini fuggono dal volo durante il decollo: allerta terrorismo a Fiumicino

14 Mag 2015 13:02 - di Redazione

Tre cittadini algerini per i quali era scattato il provvedimento di respingimento sono riusciti a fuggire mentre erano a bordo di un aereo in partenza da Fiumicino e diretto ad Istanbul. C’è anche lo spettro del terrorismo ad aleggiare inevitabilmente su questa fuga. I tre sono riusciti a forzare il portellone di emergenza, mentre l’aereo era già in movimento. Secondo quanto si è appreso i tre giovani algerini si trovavano a bordo del velivolo di linea con altri diciotto connazionali che dovevano essere rimpatriati e altri passeggeri. L’aereo era già in movimento e si stava dirigendo verso la pista di decollo quando i tre algerini a bordo, aprendo il portellone di sicurezza hanno fatto scattare l’apertura degli scivoli di emergenza attraverso i quali sono riusciti a fuggire. Il comandante ha così bloccato subito il velivolo e sul posto sono intervenute immediatamente alcune pattuglie della polizia di frontiera. Praticamente inutile il tentativo di riacciuffare i tre fuggiaschi di cui al momento non si hanno tracce. Sulla vicenda sta ora indagando la polizia di frontiera dell’aeroporto di Fiumicino.

Terrorismo: l’Isis vuole “infiltrare” i suoi in Italia

«Sono circa 500 le persone sparite soltanto da questo aeroporto nel 2014 – denuncia l’ex ministro del governo Berlusconi, Roberto Calderoli – che vanno ad aggiungersi ad altre migliaia tra fughe e sbarchi con un’accelerazione vertiginosa delle fughe negli ultimi mesi, cioè in piena emergenza invasione». «Quindi mentre il governo libico ci avverte che stanno arrivando sui barconi i terroristi dell’Isis – continua l’esponente della Lega Nord – veniamo a sapere che chi sa quante migliaia di persone sono in giro per il territorio italiano senza alcun controllo, in aggiunta a quelle sbarcate senza che nessuno se ne sia accorto, o fuggite dai centri di accoglienza e a quelle che magari lasciano gli alberghi nei quali le manteniamo senza che gli albergatori lo denuncino, in modo tale da continuare a percepire i soldi per il loro alloggio».

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