Alla Boldrini piace il “piano migranti“. Gasparri: macché, è una presa in giro

14 Mag 2015 14:00 - di Niccolo Silvestri

La buona notizia è che l’immigrazione sta finalmente per diventare un’emergenza europea e non più solo italiana. Stop. Il resto – quote, risorse e tempi – continua ad essere avvolto nella nebbia. A conferma, probabilmente, che lo strombazzamento mediatico di queste ore sul cosiddetto “piano Migranti” serve in realtà solo a sgombrare la campagna elettorale da feroci polemiche che potrebbero riflettersi negativamente sul premier e sui partiti di governo.

Migranti, molte zone d’ombra nel piano predisposto da Ue e Onu

Al di là dei trionfalismi, infatti, le zone d’ombra restano. Federica Mogherini, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, sostiene ad esempio che l’Italia «sarà esonerata» dal dover accogliere quote di nuovi profughi avendo già superato la quota fissata dalla Commissione. Ma – è qui sta l’inghippo – lady Pesc (acronimo che indica la politica estera europea) si riferisce solo ai richiedenti asilo già presenti in Italia e e non alle quote di profughi segnalati dall’Unhcr (il braccio operativo dell’Onu per i rifugiati) e che l’Europa è già pronta ad accogliere. Questo significa che altri immigrati sono alle porte, non come richiedenti asilo ma come profughi. Insomma, quel che esce dalla porta rientra dalla finestra.

La presidente della Camera: «In Italia solo 20.000 migranti. FI: «Cifre irrealistiche»

Un altro punto oscuro riguarda i contingentamenti degli sbarchi. Dai microfoni di Voci del Mattino, trasmissione Rai di Radio 1, la presidente della Camera Laura Boldrini stima in «circa 20 mila persone, da dividere su 28 Stati» la quota di rifugiati da «accogliere prevista dal nuovo piano della Commissione Europea». Una cifra «molto bassa», chiosa la presidente dell’assemblea di Montecitorio,  soprattutto – aggiunge – «se si pensa che in tutto il mondo i rifugiati sono 50 milioni». Un’analisi che non convince affatto Maurizio Gasparri, che pure vede il bicchiere mezzo pieno dopo l’assunzione di responsabilità da parte di Ue e Onu. Sulle quote, però, il vicepresidente del Senato mette in guardia dalle prese in giro: «Sparare cifre del tutto irrealistiche – spiega – è una beffa che non possiamo tollerare. Ventimila profughi da smistare in tutta Europa vuol dire non aver compreso la portata dell’esodo in corso ormai da anni, se solo nelle ultime ore sono sbarcati sulle nostre coste migliaia di immigrati». Europa e Nazioni Unite, per Gasparri, dovrebbero invece fondare una strategia comune basata su soluzioni concrete. Quali? Gasparri non ha dubbi: «Bloccare le partenze, arrestate gli scafisti e distruggere i barconi vuoti».

 

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