Celebration day, Marino si esalta: ecco i primi matrimoni gay a Roma

21 Mag 2015 17:49 - di Augusta Cesari

Si apre con una contestazione il  Celebration Day, la “festa” che saluta le unioni civili omosessuali nella Roma di Marino. Contestatori sono saliti sulla scala che conduce alla sala della Protomoteca in Campidoglio, dove verranno celebrate a breve le prime unioni civili, e ha iniziato ad inveire contro i presenti, coppie e invitati, insultando il sindaco di Roma: «Vergognatevi. Avete rovinato l’Italia e il matrimonio è tra uomo e donna». «Vattene via!», è stata la risposta dei presenti, che hanno continuato a fare festa in sala della Protomoteca: davanti ai consiglieri celebranti, uomini e donne si sono baciati, scambiati gli anelli e hanno pronunciato i loro “sì”. Così è stata celebrata la prima unione civile della giornata: si sono iscritti nel neonato registro capitolino – la consigliera comunale Imma Battaglia come celebrante – gli attori Michela Andreozzi e Massimiliano Vado

Celebration day: ecco i matrimoni gay, bellezza

Lodi e ovazioni da parte dei consiglieri del Pd, di Sel, che “finalmente” hanno raggiunto il loro scopo ideologico, in una Roma peraltro lasciata allo sbando e nel degrado più totale. Ci sono i matrimoni gay, bellezza! Il centrodestra che da sempre ha cercato di opporsi reagisce in maniera dura: «Con il Celebration Day Marino insiste nel voler scavalcare il Parlamento, proseguendo su una strada che è già stata dichiarata impercorribile e facendo della Capitale d’Italia un terreno di esperimento e propaganda per se stesso», dichiara in una nota la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. «Gesti di “disobbedienza civile” che esulano dalle competenze di una giunta cittadina -continua- non aiutano in alcun modo ad affrontare un tema, come la disciplina delle unioni civili, che spetta alle Camere. È incredibile che a fronte di una città invasa dai rifiuti, preda di degrado e disservizi, prossima ad un appuntamento importantissimo come il Giubileo, il sindaco continui a fare tutto tranne ciò che serve alla Capitale e ai romani».

Centrodestra: unioni “incivili”

«Quella che sta andando in scena in Campidoglio è la celebrazione delle unioni “incivili”», le ribattezza Marco Pomarici. «La delibera su cui si fonda l’iniziativa è incivile perché non regolamentata dall’unico organo deputato competente: il Parlamento. Pertanto non ha alcuna efficacia giuridica poiché non rientra nell’autonomia regolamentare degli enti locali la potestà di disciplinare situazioni di diritto familiare. La sinistra romana ha voluto, ancora una volta, dare sponda a chi si batte per il matrimonio e le adozioni gay. La decisione ci rammarica ma non ci stupisce. Per Marino ormai la legalità ha solo il valore di un sostantivo». Interviene Dario Rossin, vice capogruppo Forza Italia in Campidoglio: «Il sindaco Marino chiama alla grande adunata i consiglieri di sinistra per celebrare le inutili unioni civili in Campidoglio, che a nulla servono se non a fare una passerella mediatica. Chissà se Marino, una volta tolto “il vestito da prete” tornerà a occuparsi dei veri problemi di Roma o se parlerà di unioni civili anche al tavolo per il Giubileo con il Vaticano»?  Il cerchio della dittatura laicista si chiude: la possibile introduzione dell’ideologia gender a scuola, il divorzio breve, il Celebration Day,  ed ecco che la deriva etica in corso che mira a scardinare le fondamenta della nostra società potrebbero essere bandite molto presto. Per questo assume significato l’iniziativa “Cento piazze” che sabato 23 maggio vedrà le “Sentinelle in Piedi” nelle principali città italiane per sostenere la famiglia, difendere il matrimonio tra un uomo e una donna, per il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà, per il diritto alla libertà di scelta educativa dei genitori. In linea con la sensibilità della maggioranza delle persone.

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