Cento anni fa per la prima volta gli italiani entrarono nella storia mondiale
La Grande guerra era già iniziata da 10 mesi, quando esattamente 100 anni fa, per la prima volta l’Italia decide di entrare nella Storia. Alla fine del primo conflitto mondiale, l’Italia era una delle quattro grandi potenze vincitrici e il Risorgimento si poteva dire concluso, completato, finito. L’Italia entrò in guerra come Paese e ne uscì – vincitrice – come Nazione. L’Italia era stata fatta, gli italiani pure. Infatti, per la prima volta, italiani del Sud e del Nord e del Centro insieme combatterono per una sola bandiera, per un solo ideale – la libertà dell’Italia unita – e come un corpo solo.
L’Italia, con secoli di ritardo, ebbe la sua parte, il suo posto nella storia
Non mancarono certamente pagine poco edificanti: basti pensare al disastro di Caporetto o alle migliaia di disertori, ma nulla di diverso accadde sugli altri fronti. Fu una guerra europea, l’ultima, con conseguenze mondiali, dato che all’epoca l’Europa era il mondo. E l’Italia, con secoli di ritardo, ebbe la sua parte, il suo posto al sole, grazie al sangue dei propri soldati, ben 600.000, che riuscirono a piegare un esercito con migliore tradizione ed equipaggiamento, ma sfibrato nella mente e via via il lungo conflitto sempre più debole economicamente.
Per la prima volta il popolo italiano prese il tricolore sulle spalle
Cento anni dopo, va ricordata questa grande pagina di storia nazionale, che fu anche una tragedia per centinaia di migliaia di famiglie. Senza fare la retorica della guerra, ma anche senza sminuire un grande evento nazionale, dove si fondò l’Italia – certo più del 1861 o del 1870 (per tacere del 1945) – dove per la prima volta il popolo italiano prese la propria bandiera sulle spalle e la portò al di là della trincea. Fu una vittoria del popolo, fu l’ingresso di tutti gli italiani nella vita di questa giovane Nazione, frutto fino al 1915 dell’idea di una borghesia illuminata, fu la vera data di nascita dell’Italia.
L’Italia torni a essere un’idea, non solo un’entità burocratica
Oggi tutti dovremmo unirci nel ricordo di questa grande pagina di storia patria, ma va detto con rammarico che soltanto la Fondazione Alleanza Nazionale ha deciso di celebrare il vero Centenario della nascita della Nazione, tornando sul Piave per un simbolico giuramento e per non dimenticare oltre mezzo milione di giovani che col loro sangue hanno dato vita alla nostra identità nazionale. Tutti dovrebbero ricordare, non per retorica, ma per ricordare che l’Italia non è solo uno stato, non è solo un’entità burocratica, ma deve tornare ad essere un’idea. Come lo fu per i giovani che morirono sul Piave, come lo fu per il popolo che il 4 Novembre del 1918 festeggiò la vittoria, come lo fu per gli italiani di ieri. Da cui gli italiani di oggi hanno molto da imparare.