Imbarazzo di Renzi: in caso di vittoria di De Luca, Matteo dovrà sospenderlo
“C’è chi la combatte a parole, chi con i fatti”, tuona il premier Matteo Renzi durante un comizio a Perugia citando tra le altre cose la legge sugli ecoreati e la legge anticorruzione che ha riprostinato il falso in bilancio. Il fatto è che la vicenda di Vincenzo De Luca, che in virtù della legge Severino dovrà essere sospeso dall’incarico di governatore in caso di vittoria in quanto condannato in primo grado per abuso d’ufficio, ha scatenato nuovamente le opposizioni (da Forza Italia al Movimento 5 Stelle) dopo le indiscrezioni sulla sentenza della Cassazione che sottrae la competenza di giudizio sulla Severino affidandola al giudice ordinario. I tempi saranno più lunghi, si dice, e in ogni caso come intende comportarsi il governo se verrà eletto il candidato del Pd? Già, perché sta al governo, o meglio al premier e al ministro dell’Interno Angelino Alfano, sospendere De Luca dalla carica di governatore se domenica risulterà vincitore alle urne. E l’exit strategy a Palazzo Chigi già c’è: si darà il tempo a De Luca di formare la sua Giunta regionale e di nominare il vicepresidente, dopodiché si procederà alla sospensione dalla carica di governatore in attesa che il giudice ordinario – e non più il TAR, come stabilito dalla Suprema Corte – prenda la sua decisione.
Renzi fa la campagna a un uomo che dovrà sospendere
Dunque – spiega “Il Sole 24 Ore” – prima la Giunta e l’insediamento, poi la sospensione. E nessun vuoto istituzionale: sarà il vicepresidente a governare invece di De Luca la Campania in attesa che si esprima il giudice ordinario. Certo, a Palazzo Chigi non sono risuonate molto bene le parole dettate ieri in una nota dallo stesso De Luca sul suo caso: «Renzi ha chiaramente definito la Severino un problema superabile, confermando che chi viene scelto dai cittadini con un voto democratico potrà tranquillamente governare. Rimaniamo sui problemi dei cittadini. Prepariamoci a far rinascere la Regione». Il candidato del Pdha tirato così in ballo direttamente Renzi, facendo addirittura intendere che cisaràun intervento sulla Severino come estremo rimedio. Parole poi parzialmente ridimensionate in serata («il governo ha fatto bene in questi mesi a tirarsi fuori da queste vicende»). Naturale l’irritazione del premier, che della «legalità» sta facendo proprio in questi giorni il biglietto da visita del suo governo.