Elezioni regionali del 31 maggio: ecco come si vota nelle Marche
Domenica 31 maggio si voterà in sette regioni dalle 7 alle 23 (Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia) e in circa mille comuni. In Sicilia si voterà in 53 comuni e le operazioni di voto si svolgeranno il 31 maggio e il 1° giugno. Per la Sicilia è previsto anche un turno di ballottaggio il 14 e 15 giugno successivo. Gli elettori chiamati al voto saranno quasi 22 milioni, di cui oltre 250mila che voteranno per la prima volta. Le Marche sono una delle sette regioni nelle quali si voterà il 31 maggio. Un po’ diversa la situazione rispetto alle altre regioni, perché per vincere bisogna ottenere almeno il 34 per cento dei consensi, nel qual caso scatta il premio di maggioranza. Al di sotto di questa soglia, i 30 seggi vengono distribuiti con metodo proporzionale. Invece, se si supera il 40 per cento si ottengono 18 seggi, tra il 37 e il 40 per cento si prendono 17 seggi, e tra il 34 e il 37 solo 16 seggi (su 30, come detto). Vige anche qui lo sbarramento, che è del 5 per cento pe rle coalizioni e del 3 per le liste singole. A differenza di altre regioni, non è permesso il voto disgiunto ed è concessa una sola preferenza per quanto riguarda i consiglieri.
Nelle Marche si affrontano Spacca, Ceriscioli, Paolini, Maggi e Mentrasti
Curiosa la situazione per quanto riguarda questa regione, a dimostrazione del detto che la politica è l’arte del possibile: il presidente uscente Gian Mario Spacca si presenta per la terza volta (è in carica dal 2005), solo che – ed è questa la novità – da esponente del centrosinistra e del Pd, stavolta sarà appoggiato nientemeno che da Forza Italia. La nuova lista di Spacca si chiama Marche 2020 e dovrebbe essere appoggiato anche dall’Ncd. Il cambio di casacca non dovrebbe aiutare Spacca, perché i sondaggi danno per ora avanti il candidato ufficiale del Pd, ossia Luca Ceriscioli, 49 anni, insegnante, che potrebbe conservare le Marche al Pd. Il candidato dei grillini è il 50enne Giovanni Maggi, militante dei 5 Stelle di Ancona. Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno optato per un candidato schierato senza incertezze nel centrodestra, come Luca Rodolfo Paolini, militante della Lega Nord dai tempi in cui era difficile esserlo, già deputato del Carroccio. La sinistra estrema, ossia quella di Sel e Rifondazione, candida Edoardo Mentrasti, che si presenta come l’alternativa alla sinistra renziana.