Fecondazione assistita: le linee guida della legge 40 vietano l’eugenetica
Fecondazione, l’ultima messa a punto della legge 40 stabilisce un chiaro no all’eugenetica. Dunque, le coppie che accedono alle tecniche di fecondazione eterologa non potranno scegliere le caratteristiche somatiche del proprio figlio. È questo, secondo quanto si apprende, uno dei punti previsti nelle nuove linee guida sulla legge che disciplina la procreazione medicalmente assistita (Pma), stilate dal ministero della Salute e approvate dal Consiglio superiore di sanità (Css).
Fecondazione, no alla scelta dei gameti
All’indomani della sentenza della Consulta che abolisce il divieto di accesso Pma e alla diagnosi pre impianto per le coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche, arrivano dunque le nuove linee guida il cui rinnovo era atteso da tempo. Il provvedimento, annunciato dal ministero della Salute, dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ed il ministero ha reso noto che il testo delle linee guida – una volta note le motivazioni della sentenza della Consulta – potrà essere «eventualmente integrato». In relazione alle tecniche di fecondazione eterologa, le linee guida approvate dal Css precisano dunque, secondo quanto si apprende, che non è consentita la selezione dei gameti in relazione alle caratteristiche somatiche da parte dei riceventi. Sarebbe di conseguenza implicito il fatto che si lascia alla responsabilità del medico l’eventuale scelta dei gameti sulla base del gruppo sanguigno e dell’etnia della coppia ricevente. Per molti punti, si ripercorrono le linee guida precedenti, mentre sempre in relazione all’eterologa (non prevista nel precedente provvedimento) si precisa che tale tecnica è consentita in caso di gameti «non competenti» (ovvero inesistenti o non in grado di fecondare) o in relazione a presenza di fattore sanguigno RH nella madre.
Un Banking per l’eterologa?
Al Css, sempre secondo quanto si apprende, dovrebbe ora giungere in valutazione un altro testo di linee guida, da parte del Centro nazionale trapianti, relativo alla regolamentazione del Banking nell’eterologa, ovvero in relazione alla regolamentazione del numero di donazioni per singolo donatore e delle patologie per l’esclusione dalla donazione di gameti. Soddisfatta ma «con riserva» il segretario dell’associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, che ha fortemente sollecitato l’approvazione delle nuove linee guida: «Era ora che il provvedimento fosse aggiornato, dopo otto anni di attesa, ed è importante – ha detto – che il ministro della Salute abbia ascoltato le sollecitazioni da parte delle associazioni di pazienti». Tuttavia, ha aggiunto la Gallo soddisfatta per le ulteriori evoluzioni registrate in questo controverso campo, «vogliamo essere sicuri che siano state rispettate le procedure, e ciò per evitare di dover impugnare il nuovo atto. Accogliamo quindi positivamente la notizia».