Il Cav lancia il Partito Repubblicano: «Da innocente parlerò agli italiani»

8 Mag 2015 9:58 - di Fulvio Carro

L’asso nella manica per sconfiggere Renzi è il Partito Repubblicano stile Usa. Ora Silvio Berlusconi lo dice chiaramente. È un passo necessario. Anzi, fondamentale. Perché gli elettori del centrodestra devono ritrovare una casa dalle fondamenta solide, una casa pronta ad accogliere tutti, evitando frazionamenti. E soprattutto perché con l’Italicum Renzi ha preparato il trappolone: vengono premiati i partiti e non le coalizioni. E sarebbe da stupidi cadere nel trappolone.  Torna a Roma il Cavaliere per rilanciare il suo nuovo progetto politico e sceglie per la sua rentrée nella capitale la festa organizzata nella sede del partito a San Lorenzo in Lucina dei giovani di Azzurra Libertà.

 «Non ci sono equivoci, Renzi non è un amico»

Sia chiaro, al di là di quanto dicono alcuni giornali per gettare ombre sulla strategia di Berlusconi, che Matteo Renzi è un nemico: «Fate ragionare gli italiani su questo, rendeteli consapevoli della situazione inaccettabile in cui è il Paese, a rischio di deriva autoritaria», è l’ appello ai giovani azzurri. «Oggi in Italia la democrazia è sospesa, con un capo del governo che non è stato eletto dai cittadini». È vero che Renzi è oggi popolare , ma «tra un po’ di tempo» gli italiani si renderanno di che pasta è fatto. E allora dovranno trovare un centrodestra unito pronto a raccogliere i consensi dei moderati. E qui Berlusconi delinea ai giovani l’operazione che ha in mente: la creazione di un nuovo partito che possa fare da contenitore per tutti.

 Il Partito Repubblicano per riunire i moderati

La premessa è che il centrodestra, oggi, è «spezzettato», con «leader che non uniscono» . Dunque bisogna andare oltre: «Dobbiamo trasformare l’Italia in una democrazia moderna: democratici e repubblicani. I democratici ci sono, i repubblicani o come li chiameremo abbiamo il dovere di riunirli in un grande movimento per farli diventare maggioranza politica. Questo è il futuro che vedo per noi e per il nostro Paese». Se il progetto andrà in porto, il sogno che oggi sembra irrealizzabile, quella di una vittoria elettorale, potrebbe diventare realtà. In fondo, ricorda il Cavaliere alla platea dei giovani azzurri, «nel ’94 siamo arrivati noi e con due mesi di campagna elettorale abbiamo fatto una nuova formazione politica e siamo andati a palazzo Chigi». Ma i tempi non possono essere troppo ravvicinati: «Credo che si debba lasciar passare un po’ di acqua sotto i ponti in modo che questa sinistra, questo presidente, si lascino misurare un po’ meglio dagli italiani». Nel frattempo, dice Berlusconi «dobbiamo convincere tutti gli italiani che amano la libertà a dare un voto intelligente, non frazionato fra tanti partiti e partitini e dobbiamo convincere chi non vuole ad andare a votare perché chi non ci va commette un reato nei confronti di se stesso e della propria patria. Bisogna che i moderati italiani tornino ad essere una consapevole ed organizzata maggioranza politica».

 «Ho fatto tanti mestieri, bisogna attrezzarsi»

«La strada che ho iniziato a percorrere nella mia giovinezza penso che dovrebbero perseguirla tutti. Non so quanti mestieri ho intrapreso – ha detto ancora Berlusconi – Da bambino mungevo le mucche, poi facevo i compiti ai miei compagni. Poi più grande ho fatto il fotografo e facevo le foto ai funerali, poi ai matrimoni. Poi ho fatto cose più remunerative: ho venduto e fatto tanti soldi con le spazzole elettriche. Poi in Francia, di giorno studiavo diritto comparato alla Sorbona e la sera cantavo nei night club».

 «Quando sarò tornato innocente parlerò agli italiani»

La conclusione col botto: «Quando sarò tornato nel pieno splendore della mia innocenza, quando ci sarà consapevolezza del martirio cui sono stato sottoposto con 65 processi, allora questo Silvio Berlusconi potrà parlare agli italiani dal piedistallo della sua innocenza e potrà dirgli: guardiamo al più grande Paese democratico al mondo, gli Usa».

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