L’Ue dice sì alle quote, ma sulla cifra che spetta all’Italia già si danno i numeri
Mentre continuano ad arrivare in Italia ogni giorno centinaia di migranti e sempre più ne arriveranno nel corso dell’estate, la Commissione europea ha dato il via libera al piano per affrontare l’emergenza immigrazione, alla luce dell’aumento di flussi e delle ultime tragedie nel Mar Mediterraneo.
Il criterio delle quote
L’esecutivo di Bruxelles ha proposto di offrire ai rifugiati “con evidente bisogno di protezione internazionale” 20mila posti distribuiti su tutti gli Stati membri. L’Italia dovrà ospitare il 9,94% del totale, pari a 1.989 persone. La Germania dovrà accoglierne il 15,4%, la Francia l’11,8%, il Regno Unito l’11,5%, la Spagna il 7,7% e la Polonia il 4,8%. Sulla ricollocazione dei richiedenti asilo già presenti sul territorio europeo nel documento non sono indicate cifre, ma all’Italia spetterà l’11,84%. In pratica, l’Italia, con l’11,84%, ha la terza quota più alta per i ricollocamenti, cioè per la redistribuzione dei migranti già presenti in Ue.
Il tweet di Mogherini
In questo contesto si inserisce il tweet trionfante di Federica Mogherini, vicepresidente dell’esecutivo Ue e alto rappresentante per gli Affari esteri, che annuncia che l’Italia sarà esonerata dal dover accogliere nuove quote di profughi, ma si riferisce ai richiedenti asilo già presenti in Italia. Inoltre la Commissione ha solo suggerito di suddividere le quote di migranti ma Regno Unito, Irlanda e Danimarca già hanno fatto sapere che per loro la proposta non è ricevibile.
Il commento di Gasparri
“È bene che Onu e Unione Europea – commenta Maurizio Gasparri – si muovano per contrastare l’immigrazione clandestina, ma occorrono azioni ben più decise. Parlare di ventimila profughi da smistare all’interno dell’Unione Europea fa ridere se si pensa che in Italia, recentemente, in sole quarantotto ore ne sono arrivati più di quattromila. Si tratta, quindi, di una cifra assolutamente inadeguata. Ben di più si deve fare per una autentica solidarietà all’interno dell’Unione Europea”.
La nuova agenda della Commissione
Quattro i pilastri su cui si basa la nuova agenda della Commissione Ue: ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, gestire e rendere sicure le frontiere esterne della Ue, proteggere i richiedenti asilo e creare una nuova politica della migrazione legale.Queste le azioni immediate previste: triplicare le capacità e i mezzi delle operazioni Triton e Poseidon, attivare un meccanismo per la distribuzione dei richiedenti asilo già nei Paesi europei del Mediterraneo, accogliere i 20mila rifugiati da dividere fra gli Stati membri e varare un’operazione contro i trafficanti di esseri umani.
Le critiche di Londra
Ma l’approccio indicato dall’Unione Europea è criticato da Londra. Per il ministro dell’Interno britannico, Theresa May, esso serve invece ad incoraggiare i clandestini a tentare il loro viaggio disperato verso l’Europa.