Immigrazione, in Italia non si espelle più nessuno. Lo provano i dati
Crollano a Milano e a Monza gli stranieri fisicamente accompagnati alla frontiera, che scendono da 665 a 247. Il dato emerge alla presentazione dei dati sull’andamento della criminalità tenutasi oggi in questura. Quasi immutati, invece, gli stranieri espulsi (da 2.666 a 2.684), intendendosi per espulsi quelli a cui è stato notificato un decreto.
62,8% di espulsioni in meno a Milano e a Monza
Sull’altro versante dell’immigrazione, quello regolare, dai dati è emerso che i «cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti» sono passati da 401.840 a 403.473, segnando un lieve aumento. Aumentano anche gli stranieri presenti per motivi umanitari (da 1.230 a 1.546) e quelli che hanno presentato richieste di asilo politico (da 1.011 a 3.377). Guardando le cifre delle espulsioni effettive, insomma, si capisce bene come la presenza di stranieri irregolare sia destinato ad aumentare.
Immigrazione: emergenza al Nord
Non si tratta di un dato solo milanese, se più di un mese fa era la procura di Udine a dare un elenco di dati significativi della massa crescente di presenze di immigrati. Un flusso continuo, con una media di tre ingressi di clandestini al giorno. Un dato che si aggiunge a dare la proporzione di un fenomeno che ha portato ormai da più parti a ribattezzare Tarvisio come una piccola Lampedusa del Nord. La Procura di Udine da un paio di mesi ha istituito un pool di magistrati deputati a reprimere lo sfruttamento del traffico di esseri umani. Dal primo gennaio sono 300 gli ingressi illegali conteggiati dalle forze dell’ordine, 114 dai Carabinieri e 186 dalla Polizia, che hanno eseguito anche 8 arresti di passeur, di diverse nazionalità, tra cui non figurano però italiani. A ingigantire il fenomeno, che prosegue incessante sottotraccia, mentre i riflettori sono tutti puntati sugli sbarchi via mare, c’è la stima tutti gli stranieri che sono riusciti a eludere i controlli, nonostante l’impegno instancabile profuso in questi mesi dalle forze dell’ordine. E se questi sono i dati dei mesi invernali, quando neve e avverse condizioni meteo storicamente fungono da deterrente per l’attraversamento del valico, il timore degli esperti è che gli “sbarchi” via terra siano destinati ad aumentare in maniera esponenziale.