La follia dell’ISIS e gli errori europei: su Palmira aveva ragione Assad
Franco Cardini su “La Stampa” mette in guardia l’Occidente dalle provocazioni dell’ISIS: “Nella loro barbara ma lucidissima logica e nell’intento di provocarci e d’indignarci fino al punto di farci reagire alla cieca per dimostrare al resto dell’Isiam sunnita che i «crociati occidentali» li odiano, dal momento che le decapitazini non bastano adesso provano con le distruzioni di splendide, insostituibili opere d’arte. Non riusciranno nemmeno in tale intento”.
Dimenticata e ridotta a cava di pietre fu riscoperta nel secolo XIX
Palmira ha una storia antichissima, che si intreccia con quella dell’Impero Romano: “Palmira, al centro di una sterminata oasi dal quale prendeva il nome (Tadmor, «la città dei datteri») era senza dubbio la più splendida. Il piccolo prospero regno che essa si era. costruito attorno, «cuscinetto» tra l’impero romano e quello parto-persiano, assurse nel corso del III secolo d.C. a una tale fama e a una tale potenza che i romani, suoi confinanti occidentali, si resero conto di non poter fare a meno di conquistare se volevano dominare le vie carovaniere e assicurarsi la frontiera che guardava la loro grande avversaria, la Persia. Contro l’autocratica signora che trattava da pari a pari i Cesari di Roma e i Gran Rè di Persepoli dovette scendere in guerra l’imperatore Aureliano, il cui culto monoteistico-solare trionfa anche negli stessi splendidi monumenti dell’arte palmirena. Zenobia, sconfitta nel 272, venne condotta a Roma dove rifulse come la preda più splendida del trionfo imperiale. Da allora, Palmira si avviò lentamente sul viale del tramonto”.
Assad conservava perfettamente l’area archeologica
Il governo siriano manteneva in perfetto stato la sua area archeologica e aveva dotato il territorio circostante di ottimi alberghi e di eccellenti strutture turistiche. Ma nel 2011 il presidente francese Sarkozy e il premier britannico Cameron decisero che Bashar al Assad era un dittatore da abbattere e appoggiaro no a tale scopo i suoi oppositori armati, tra i quali forti erano gli jihadisti. Adesso abbiamo dinanzi agli occhi, a Palmira, gli esiti di tale dissennata politica: che naturalmente molti media occidentali cercano di attribuire al solo fondamentalismo islamico.