La lista Tsipras è già barzelletta. La Spinelli rompe ma si tiene la poltrona
Aveva promesso che si sarebbe dimessa una volta eletta e non l’ha fatto. Aveva detto che restava per portare avanti la bandiera della lista Tsipras e ora la abbandona per diventare una «indipendente». Però non le dite, come hanno fatto in molti, che è «incoerente» o che ha «tradito», tanto Barbara Spinelli ha una replica per tutto.
Una replica per tutto
L’eurodeputata ha avuto la possibilità di spiegarsi in una lunga intervista a Repubblica, il giornale che ha contribuito a fondare e con cui ha mantenuto un rapporto di collaborazione anche a ridosso dell’elezione. A dispetto degli annunci della vigilia, non si è dimessa e non si dimette neanche ora? «Sono stata eletta dagli elettori, non dagli apparati». Ha tradito le promesse iniziali? «È stata la lista che ha abbandonato il progetto originario». Il progetto della lista, di cui è stata ideatrice e promotrice, è fallito? «Gli altri deputati de L’Altra Europa sono al tempo stesso in partito: Curzio Maltese, sia pure come indipendente, è entrato nel comitato direttivo di Sel, Eleonora Forenza è nella segreteria di Rifondazione». E ancora: «Io ero espressione solo della lista, ma nel frattempo L’Altra Europa è stata monopolizzata da Sel e Rifondazione». La sinistra italiana, a differenza di quella europea, è un ectoplasma? «Non si può dire che sia solo colpa della nostra lista se in Italia non c’è Tsipras né Podemos».
Nel solco della “migliore” tradizione
Insomma, è responsabilità degli elettori, degli altri eletti, degli altri partiti, del destino cinico e baro, ma certamente non è responsabilità sua se L’Altra Europa si è polverizzata praticamente subito dopo la nascita. Possiamo darle torto, dunque, se non vuole mollare la poltrona, come pure le viene chiesto da più parti? In fondo, no: dalla capacità di frammentare l’atomo, alla convinzione della propria superiorità morale, fino alle giustificazioni sociali o di contesto alle responsabilità dei singoli, a ben vedere, oggi l’eurodeputata appare altamente rappresentativa della tradizione politica e culturale di certa sinistra. Dunque, avanti Spinelli, che non sia mai che questa sinistra italiana smetta di portare il suo contributo in Europa.