Le mafie nel calcio, Gratteri: «I clan usano i club per avere consenso»

20 Mag 2015 8:04 - di Redazione

Intervistato da Giovanni Minoli su “Il Sole 24 Ore”, Nicola Gratteri da Procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria ha un punto di vista chiaro sulla recente vicenda di calcioscommesse. Le mafie sono nel calcio perchè “È una forte forma di pubblicità. Essere presidenti o mandare un prestanome come presidente di una squadra di calcio è importantissimo. E’ un collettore formidabile di consenso”.

Le squadre di calcio delle serie minori come serbatoio per le mafie

Gratteri ricorda come “la ‘ndrangheta sia stata sempre sottovalutata come una “mafia stracciona” col cappello in mano. Ha fatto affari alla grande”. Quanto vale il business della coca nel mondo? “Per quanto riguarda l’ndrangheta 44 miliardi l’anno. Nel terziario, grande distribuzione, alberghi, ristoranti pizzerie, investono da Roma in su in tutta Europa, America del nord e Australia

La ‘ndrangheta è una multinazionale che investe in tutto il mondo

Sono tanti i modi per legittimare il proprio potere, spiega Gratteri: “Farsi vedere vicino a un prete, vicino a un vescovo è importante. È una forma di esternazione del potere per uno ‘ndranghetista. È come quando diventa presidente di una squadra di calcio”.

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