Marino lasciato solo in Campidoglio. Parte lo sfottò: «Fatti aiutare da Renzi»

21 Mag 2015 14:46 - di Redattore 92

Scoppia ancora una volta in Campidoglio il caso delle assenze della maggioranza in Aula. Per mancanza del numero legale la seduta dell’Assemblea capitolina è stata rimandata. «Vergogna, vergogna», ha urlato dagli scranni dell’opposizione Marco Pomarici (Noi con Salvini), «chiamate Renzi che vi aiuta» ha suggerito ai colleghi della maggioranza riferendosi al fatto che mancasse il numero legale. «Volete governare Roma e invece state a giocare», gli ha fatto eco il consigliere del Nuovo centrodestra Roberto Cantiani. La latitanza della maggioranza che sostiene il sindaco Ignazio Marino ormai è all’ordine del giorno. Anche la seduta dell’assemblea capitolina nella quale sarebbe dovuta iniziare la discussione sul Piano generale del Traffico Urbano (Pgtu) era saltata per la colpevole assenza dei consiglieri di centrosinistra. Si era detto deluso dalla falsa partenza l’assessore ai Trasporti Guido Improta che aveva parlato di «infortunio tecnico» prendendosela con i «bizantinismi regolamentari» dell’assemblea. Lo stesso regolamento che andava bene quando il sindaco era Gianni Alemanno, ma che adesso che ad amministrare la città c’è la sinistra, diventa improvvisamente sbagliato.

La faida in Campidoglio tra Sel e Pd

Il motivo della continua mancanza del numero legale? La realtà è che le frizioni tra Sinistra e libertà e Partito democratico sono sempre più stridenti. Nella seduta del 23 aprile si è registrato il caso più clamoroso. Sel ha presentato una mozione sul complesso del Santa Maria della Pietà – in particolare si chiedeva l’impegno del sindaco di Roma Ignazio Marino per il «mantenimento della proprietà pubblica del comprensorio, rendendo possibile un progetto urbanistico di ampio respiro e profonda prospettiva». Ma le altre forze di maggioranza hanno chiesto ai vendoliani di “congelare” il provvedimento che alla fine è stato votato in Aula. Votazione non valida visto che a parteciparvi sono stati solo nove consiglieri comunali. E quindi in assemblea capitolina è mancato il numero legale per proseguire i lavori. Dopo tutte queste battute d’arresto, è inevitabile la richiesta di Forza Italia, attraverso il capogruppo Dario Rossin a Marino di fare un passo indietro: «La sinistra in Campidoglio somiglia sempre più all’armata Brancaleone, una compagine allo sbando divisa dalle lotte interne e incapace di lavorare per Roma».

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