Anche Obama contro Bruxelles e Atene: “trovate presto una soluzione”
«Non è il momento per ultimatum né per rinvii continui: che la Ue mostri flessibilità e la Grecia coraggio di riforme dolorose, facciano un accordo di massima subito e poi prendano tempo per i dettagli. Guai se i paesi forti della Uè sottovalutano l’impatto di un Grexit sull’eurozona e la stabilità finanziaria mondiale, e guai se non fanno di più per la ripresa: rischiamo un incidente letale per l’intera economia globale». Qui al vertice G7 dei ministri economici e finanziari dei sette paesi più importanti del mondo libero (Usa, Gran Bretagna, Giappone, Germania, Canada, Franciae Italia ), è toccato all’inviato di Barack Obama, il Segretario al Tesoro Jack Lew, parlare chiaro, rompere la rituale alternanza tedesca tra silenzi minacce e minimizzazioni, e lanciare un avvertimento pesantissimo dalla prima superpotenza mondiale alla prima potenza europea: in sostanza, per la ripresa fate troppo poco e per la crisi greca agite male.
Obama non vuole che la crisi greca abbia conseguenze globali
Secondo “La Repubblica”, il rappresentante di Washington Jack Lew ha esposto la linea di Obama. «Primo, ho detto qui ai miei interlocutori che si tratta di macroeconomia unita a interessi geopolitici di fondo. Io ho sottolineato che occorrono misure senza precedenti per una solida, forte ripresa economica. E queste misure vanno prese soprattutto dai paesi con un forte avanzo commerciale».
La Grecia deve darsi una mossa. E la Germania deve ammorbidirsi
«Qui a Dresda abbiamo parlato molto della Grecia. Riteniamo che Atene debba prendere difficili, durissime decisioni, ma anche che la crisi greca riguardi l’intera “famiglia globale”. L’impatto più tragico di un Grexit lo soffrirebbero i greci, ma guai a sottovalutarne l’onda lunga per gli altri paesi dell’eurozona e la stabilità del sistema internazionale…non dimentichiamo come la prima crisi finanziaria cominciò piccola e poi investi il mondo intero». Parole che fanno riflettere: da Obama arriva un monito decisivo per la crisi greca.