Peppone e Don Camillo addio: ora la Festa dell’Unità si fa in parrocchia
Dimenticate Peppone e Don Camillo. Nell’Italia dell’ex boy scout presidente del consiglio e leader del partito di sinistra, la festa dell’Unità si fa anche in parrocchia. E dopo le polemiche e le contestazioni alla kermesse di Bologna e quelle per il logo “fascista” creato per la festa di Reggio Emilia, stavolta è l’appuntamento di un piccolo centro del Ravennate a far parlare di sé.
Nuovo corso per la Festa dell’Unità
Succede a Roncalceci, dove vivono 700 persone e il Pd prende il 75%: la festa dell’Unità si svolgerà il 16 il 17 maggio in uno spazio parrocchiale. «Il nostro parroco ha ristrutturato uno spazio adiacente alla Chiesa che è diventato un punto di aggregazione per il nostro piccolo paese e ospita tante attività, a cominciare dalla festa patronale. Come gli altri soggetti che ne fanno richiesta, abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità del parroco, ovviamente pagando la quota di affitto che serve alla Parrocchia anche per rientrare delle spese di investimento sostenute», ha spiegato il responsabile della festa, Samuele Bosi.
Forza Italia si rivolge al vescovo
Niente di male, dunque? Non la pensa così il capogruppo di Forza Italia in Comune Alberto Ancarani, che ha chiesto conto dell’accaduto alla diocesi ravennate. «A che punto siamo arrivati? Non vi è più alcun rispetto per cattolici che la pensino diversamente dalla linea politica del Pd a Roncalceci e non solo? Non posso che attendere azioni decise che impediscano un simile scempio», ha detto l’esponente azzurro, chiedendo al vescovo di impedire che la festa si svolga negli spazi parrocchiali.