Piemonte, la Pietà di Michelangelo in versione gay: polemiche di fuoco
Per la serie “non sanno più cosa inventarsi”, ecco che la regione Piemonte tira fuori un manifesto con l’immagine della Pietà di Michelangelo in versione antiomofobia. Così, alla vigilia della presentazione della campagna, scoppia la polemica. Perché la scelta non piace ovviamente al consigliere di Fratelli d’Italia, Maurizio Marrone, che chiede a Regione e Comune di togliere il patrocinio all’iniziativa: “Devono anche scusarsi Fassino e Chiamparino” afferma. Ma non va giù neppure al cattolico capogruppo del Pd , Davide Gariglio. Che non è contento della scelta e lo dice con forza. Chiamati in causa, gli autori della bella pensata provano a metterci la classica pezza: “Si tratta di un’opera d’arte universale – sottolineano gli assessori Cerutti e Curti – patrimonio di tutti e che, al di là di ciò che rappresenta dal punto di vista iconografico, porta un messaggio di compassione, sofferenza e amore che sono sentimenti importanti quando si parla di omofobia”. Ma la frittata è fatta e perciò il botta e risposta non si ferma.
Il manifesto con la Pietà di Michelangelo
Il capogruppo in regione del Pd, Gariglio, spiega così la sua avversione all’iniziativa: “Per la prima campagna istituzionale contro l’omofobia avrebbe avuto più incisività la scelta di un messaggio con al centro i diritti; la distorsione di una un’immagine sacra per la cristianità produce solo contrapposizioni. Personalmente trovo l’associazione sbagliata sotto diversi aspetti, ma la ritengo non utile neanche per il movimento glbt – aggiunge -: perché associare le proprie rivendicazioni alla pietà e alla misericordia cristiana? Non ci vedo nessun altro motivo che la volontà di riproporre una polemica dannosa, in primis per gli stessi proponenti”. Una posizione equilibrata: chissà se Chiamparino si degnerà di far sapere ai piemontesi cosa ne pensa.