Il retroscena, Verdini e Fitto pronti alla scissione, strappando a Fi 50 deputati
Prove tecniche di scissione per i due “ribelli” di Forza Italia, Denis Verdini e Raffaele Fitto? Secondo un retroscena su Repubblica potrebbe essere probabile, visto l’incontro riservato tra i due ribelli. L’obiettivo sarebbe quello di strappare 50 parlamentari a Fi e creare un nuovo gruppo per una opposizione “repubblicana” al governo.
Asse per la scissione?
«Ci lavorano insieme, Verdini e Fitto. Una sola scissione in blocco, al posto di due più piccole», si legge sul quotidiano diretto da Ezio Mauro. La tattica sarebbe «svuotare i gruppi parlamentari di Forza Italia e dar vita a uno tutto nuovo, col pienone di una cinquantina tra deputati e senatori. E lasciare Berlusconi e Brunetta e poche altre decine sulla linea dell’Aventino, al fianco di Salvini. La campagna acquisti è battente, da giorni in Transatlantico, a caccia di potenziali adesioni». Secondo Carmelo Lopapa i due si sono visti ieri a pranzo, in centro ma lontano da occhi indiscreti». Convinti di poter dar vita a una «nuova opposizione» a Renzi, che definiscono «repubblicana »: niente stampelle al governo, tanti no in Parlamento e qualche sì mirato, se servirà. Magari sulla riforma del Senato, insiste il senatore toscano, perché la fase è decisiva «e noi possiamo essere determinanti », ha allettato l’amico pugliese». Obiettivo di breve termine è comunque quello di evitare il voto in tempi brevi. Del resto il progetto ha bisogno di tempo per costruire la sua forza politica. Il quotidiano adombra l’idea che «l’addio a Forza Italia potrebbe scattare anche prima delle regionali. Intanto, si rivedranno la settimana prossima. Di certo, sono d’accordo sulla necessità di dar vita a un gruppo più solido, 25 deputati e 25 senatori, per ridurre Berlusconi all’angolo e i suoi all’«irrilevanza parlamentare». A corroborare il retroscena, «ancora ieri pomeriggio in Transatlantico ci si imbatteva in luogotenenti fittiani quali Saverio Romano o Pietro Laffranco intenti a parlare e convincere colleghi forzisti. «Ammesso che veniamo con voi, poi chi ci rielegge?» la domanda più frequente degli avvicinati. «Gli abboccamenti ci sono, ma vengono respinti», racconta sicura la vicecapogruppo Mariastella Gelmini.