Rivelazioni-choc su Mitterrand. La compagna: eutanasia con un’iniezione

20 Mag 2015 16:43 - di Redazione

François Mitterrand avrebbe optato per la “dolce morte” quando arrivò agli utili momenti della malattia che lo stava divorando.
E’ la rivelazione-choc sulla fine del presidente francese pubblicata nell’ultima biografia di Mitterrand scritta dall’ex-giornalista settantenne della Bbc, Philip Short.
In quelle pagine Anne Pingeot – che con lui ha condiviso oltre trent’anni di vita dandogli anche una figlia, Mazarine – rivela che l’uomo di Stato divenuto celebre in Italia per la cosiddetta “Dottrina Mitterrand“, protezione e ospitalità in Francia per gli ex-terroristi rossi macchiatisi di delitti orrendi e di omicidi e sottratti così alla giustizia italiana, sarebbe stato aiutato a morire su sua richiesta.
Nel libro, la madre di Mazarine racconta in modo inedito quel 7 gennaio 1996, quando il leader socialista, distrutto dal tumore, cominciò a «delirare».
Pingeot, che era sola con lui, parla e rivela passo passo al giornalista della Bbc, gli ultimi momenti in sua compagnia.
«Gli dico di non alzarsi ma lui non capisce più». Alle tre del mattino chiama il dottor Tarot che ha assiste Mitterrand negli ultimi giorni.

Anne Pingeot ricorda le ultime ore di Mitterrand

Secondo Pingeot un patto unisce i due uomini: «François gli aveva chiesto: quando verrà raggiunto il mio cervello, liquidatemi, perché non voglio stare in questo stato».
In passato, le persone vicine a Mitterrand avevano già raccontato come avesse smesso di nutrirsi negli ultimi giorni di vita, ma mai del suo desiderio di ricorrere all’eutanasia.
Quel giorno il dottore arrivò e chiese ad Anne Pingeot di uscire dalla stanza. «Credo gli abbia fatto un’iniezione per farla finita», dice ora la donna, aggiungendo: «Mi sento colpevole di averlo condannato ma al tempo stesso c’era quel rifiuto di diventare incosciente, cosa che capisco».
Parole che contribuiranno certamente a rilanciare l’infinito dibattito sul fine vita. E che riaccendono i riflettori sulla figura controversa dell’ex-politico socialista francese, narcisista, spregiudicato in politica come Machiavelli – al punto di essere soprannominato “Le Florentin” – e ossessivo nella cura maniacale della sua immagine pubblica, al punto di cambiare radicalmente modo di vestire – giacche stazzonate e abiti volutamente sgualciti – poiché il suo spin doctor, il noto pubblicitario Jacques Séguéla, riteneva che dovesse avere un abbigliamento anticonformista e di sinistra per raccogliere meglio i voti del suo potenziale elettorato.

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