Rom, ancora aggressioni: prendono a sassate i pompieri durante un incendio

16 Mag 2015 12:26 - di Giulia Melodia

Rom, ancora aggressioni in reazione a controlli, interventi o sgomberi in un campo nomadi: stavolta a farne le spese è stato un vigile del fuoco rimasto ferito dal lancio di un sasso mentre era impegnato a domare un incendio di rifiuti nell’insediamento di via di Salone, alla periferia di Roma. È l’ennesima reazione violenta registerata ai danni di un pubblico ufficiale alle prese con un problema da risolvere nel campo nomadi della capitale: dopo agenti della polizia municipale aggrediti nelle scorse settimane durante alcune operazioni di sgombero; dopo il  lancio di sampietrini avvenuto circa un mese fa, che ha colpito im pieno volto una vigilessa nell’esercizio delle sue funzioni, stavolta è toccato a un vigile del fuoco…

Rom, sassaiola contro i vigili del fuoco

Dunque, secondo quanto si è appreso dai pompieri, il vigile del fuoco rimasto ferito nella notte stava effettuando un rifornimento d’acqua all’autobotte quando da dietro a un cespuglio alcune persone avrebbero cominciato a tirare dassi a ripetizione: uno lo ha centrato al volto. Il pompiere è stato quindi portato al policlinico Casilino, dove è stato medicato e giudicato guaribile in 15 giorni. Ma questo vigile del fuoco è l’ennesima vittima dei disordini e delle reazioni aggressive che hanno reso preoccupantemente noto il campo nomadi di via di Salone, attenzionato dalle forze dell’ordine, a più riprese costrette nel recente passato a intervenire.

Aggressione nel campo rom: i precedenti

Sempre nel campo rom di via di Salone, infatti, erano stati allontanati nelle scorse settimane 68 nomadi risultati i proprietari di conti correnti e depositi postali con centinaia di migliaia di euro accreditati. Dieci le famiglie sgomberate dagli agenti della polizia municipale del Gruppo Spe (Sicurezza pubblica emergenziale), che non avevano diritto all’assistenza di cui usufruivano, e diverse le reazioni suscitate dal provvedimento di allontanamento. Secondo le indagini, le famiglie rom vivevano abusivamente nei container del campo, e non hanno preso bene l’espulsione coatta, reagendo contro gli agenti che eseguivano in quel momento gli ordini di “sfratto”. E non era neppure la prima volta: già ad aprile, infatti, un intervento motivato dalla necessità di controllo dei moduli abitativi fatiscenti del campo, per decidere quali rimuovere e quali no, aveva scatenato la reazione aggressiva degli abitanti dell’insediamento di via di Salone contro i dipendenti dell’Ama, impegnati insieme ai vigili ad allontanare 102 persone che occupavano senza titolo 20 moduli abitativi. Ieri, infine, la sassaiola contro i vigili del fuoco: ennesime vittime di turno.

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