Roma, periferie in piazza: “Marino vattene, sei sindaco solo dei rom”
Le periferie di Roma di nuovo in piazza al grido di “Marino vattene“. Parole, promesse mancate, impegni non mantenuti: da mesi e mesi la situazione è pressoché la stessa, dai giorni di fuoco della rivolta dei residenti di Tor Sapienza contro il centro profughi non è cambiato niente, il sindaco si è messo in mostra e poi è scomparso, di lui non si hanno più notizie, nemmeno della sua bicicletta si sa qualcosa. In piazza, dunque, per urlare la rabbia per i campi nomadi abusivi, le baraccopoli dei rifugiati, i roghi tossici. Centinaia di persone hanno sfilato avvolti nelle bandiere tricolori per le strade del quartiere Ponte di Nona, una delle zone considerate a rischio, nonostante stia sorgendo con strutture completamente nuove. Nel mirino c’è lui, Ignazio Marino, il sindaco che in periferia chiamano “er fantasma” e su facebook vanta un numero incredibile di sfottò e insulti.
Tutti a urlare “Marino vattene”
La manifestazione è stata organizzato dal Caop (Coordinamento azioni operative Ponte di Nona) per chiedere “più sicurezza e più tranquillità, meno degrado e illegalità”. Il presidente del Coap, Franco Pirina, è andato subito all’attacco: “L’esasperazione dei residenti del quadrante Est della Capitale è dovuta non solo all’illegalità che regna sovrana nei campi rom e fuori ma anche al degrado nelle strade con questo rovistaggio nei cassonetti è ormai sotto gli occhi di tutti. Noi abbiamo il degrado dei fumi tossici e le problematiche che portano questi campi. Sono terra di nessuno, anche i vigili del fuoco vengono aggrediti se vanno a spegnere un incendio. Siamo davanti a una situazione di degrado forte e a problemi di sicurezza che turbano la popolazione”.
Il corteo è partito al suono del “Rock di Capitan Uncino e di “Storie di tutti i giorni”. In apertura le auto del Caop Ponte di Nona e Colle degli Abeti, quelle che la sera svolgono servizio di vigilanza nei quartieri della periferia Est, seguiti dal Comitato Appio Tuscolano, Comitato Popolare Appio Latino, Spazio Libero Tenaglia, Comitato Movimento Settecamini (con lo striscione “Difendiamo i nostri quartieri), Noi per Roma, Cdq Torre Angela, Italia Nazione, Coordinamento di Ribellione dei Rioni e Quartieri di Roma, Comitato Cittadini di Tor Pignattara, Cdq Tor Sapienza, Comitato Difesa Esquilino Roma Caput Mundi, Fronte Roma Riscatto Popolare, Coordinamento Romano Territorio e Partecipazione, Periferie in Rivolta e a chiudere il corteo le auto del Corc (il Coordinamento operativo residenti Corcolle), altra zona protagonista di rivolte dei residenti. I manifestanti al loro passaggio hanno invitato i residenti affacciati alle finestre e ai balconi a scendere e partecipare al grido di “A Roma il campo rom non lo voglio”, “Difendiamo la nazione, non vogliamo immigrazione”, “Diritto alla casa, diritto al lavoro, non ce l’abbiamo noi non ce l’avranno loro”, “Difendiamo i nostri quartieri”. E ancora cori contro il sindaco Marino (da “Marino clandestino” a “Marino vaff…”, ” Marino vattene”, per finire con “oh Marino sindaco dei rom”) e gli inviti agli italiani a “svegliarsi” per difendere diritti, casa e lavoro.