Salvini: gli insulti di Renzi? E’ il segnale che ha paura di perdere
«Renzi? Ha paura, passa le ultime giornate di campagna elettorale ad insultare la Lega e a dire che è un voto che non conta». Matteo Salvini sembra divertirsi un sacco a punzecchiare il premier al quale riserva battute a iosa durante il comizio a Genova alla cooperativa radiotaxi. «Spero – dice il leader della Lega ai tassisti – che tanti genovesi e liguri lo smentiscano, vadano a votare e costruiscano una Liguria diversa e migliore con qualche posto di lavoro in più e qualche immigrato clandestino in meno. La sinistra sta perdendo il controllo. Ne sono contento perché noi proponiamo idee mentre loro propongono insulti. Vedremo chi avrà ragion».
Una piazza difficile, quella di Genova, per la presenza di disturbatori dei Centri Sociali e antagonisti che non aspettano altro per menar le mani. Anche qui Salvini se la ride e li deride: «il corteo di protesta degli anarchici a Genova? Che antagonisteggino pure basta che non siano violenti hanno tutto il diritto di manifestare e dire la loro. Se vogliono tenere la Liguria sotto il tallone di Burlando lo facciano pure. Purché non lancino pietre o sassi».
“Ecco perché mi alleo con CasaPound”
E a chi gli contesta il sostegno di Casapound alla Lega Nord, replica sicuro: «Mi alleo con tutti quelli che vogliono pagare un po’ meno tasse, avere ospedali all’altezza, avere un po’ meno immigrati clandestini in giro per le città e vivere più tranquilli. Chiunque mi dia una mano in quest’opera di normalità è benvenuto, basta che sia pacifico e non violento e non vada a sfasciare macchine, vetrine e negozi».
Esattamente quello che cercano di fare i 200 appartenenti a gruppi antagonisti che manifestano nei vicoli del centro storico di Genova contro il razzismo procedendo in corteo.
La manifestazione, estemporanea, ha anche bloccato brevemente il traffico in un’area in via delle Fontane. Le forze dell’ordine hanno tenuto però d’occhio a distanza la manifestazione. E un altro corteo di antagonisti è stato predisposto in concomitanza con il comizio finale del leader della Lega.
Una risposta a Rosy Bindi sugli impresentabili
Salvini trova l’occasione anche per rispondere alla Pd Rosy Bindi che con la penna rossa da maestrina vorrebbe imporre il suo diktat sui nomi dei candidati al grido “impresentabili”. «Canditati impresentabili perchè vicini alla malavita? Sono orgoglioso delle mie liste, delle donne e degli uomini della Lega – le risponde a brutto muso Salvini – Se altri hanno candidato gente strana ne risponderanno. Io rispondo delle mie liste. Spero che i nostri alleati abbiamo fatto la stessa pulizia».
Poi si torna a parlare del voto ligure che «non è solo ligure ma serve per cancellare la legge Fornero, gli studi di settore e l’invasione clandestina in corso. Deve riportare la Liguria tra i paesi civili», dice Salvini sottolineando come «lo scorso anno purtroppo 40 mila liguri abbiano fatto le valigie per andare a farsi curare altrove».
Il segretario federale del Carroccio è tornato a parlare anche della scelta di Giovanni Toti come candidato del centrodestra alla presidenza della Regione: «Noi – ha detto Salvini – abbiamo rinunciato alla nostra candidatura nel nome della compattezza della coalizione perché qui l’emergenza manderà a casa la sinistra delle alluvioni, dei Burlando e della Paita e delle persone assolutamente non in grado di gestire Genova e la Liguria».
Che la paura faccia 90 in casa Pd lo dice l’ultimo appello disperato alla coerenza di Del Rio: «Sul fatto che il Pd appoggi Paita non c’è nessun dubbio, anche il presidente Renzi, che è anche segretario del partito, è venuto a sostenerla. Non è però coerente che alcuni esponenti del Pd abbiano invitato a votare Pastorino (ex-Pd, candidato con Rete a Sinistra) senza uscire dal partito».