Addio a Micol, l’ultima delle sorelle Fontana: crearono l’alta moda italiana
Micol Fontana, ultima delle tre celebri sorelle che vestirono tutta la Hollywood su Tevere nel periodo del Dopoguerra e della Dolce Vita, è morta a Roma. A darne notizia la Fondazione Micol Fontana che la centenaria stilista presiedeva da 21 anni «dopo una vita dedicata all’Arte Sartoriale» viene precisato. Micol Fontana era del 1913, seconda delle tre sorelle: Zoe era del 1911 ed è morta nel 1978, poi veniva Micol, e infine Giovanna (1915-2004). Le tre sorelle iniziarono a fare le sarte a Traversetolo, piccolo comune in provincia di Parma, fino a che, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, non decisero di trasferirsi in una grande città e di fondare una maison. La leggenda – e la favola – dice che Zoe, la più grande, lasciò al destino la decisione sulla destinazione: nel 1936 andò alla stazione ferroviaria e prese il primo treno. Quel treno andava a Roma. Nel 1943, in piena guerra, fondarono la loro azienda, che oggi è una delle maggiori eccellenze italiane nel campo dell’alta moda. Dotate di ottimo gusto e di grande voglia di lavorare, nonché di una grande competenza in materia data la tradizione familiare, le sorelle Fontana ebbero probabilmente un colpo di fortuna che cambiò loro la vita: un giorno Gioia Marconi, la figlia di Guglielmo, altra eccellenza italiana e molto in auge in quel periodo, andò da loro per farsi confezionare una serie di abiti eleganti. Gioia ebbe un grande scussesso, e la high society romana iniziò a conoscere e apprezzare le tre sorelle parmigiane. Il loro decollo definitivo avvenne però nel 1949, quando Linda Christian si fece confezionare l’abito da sposa per il suo matrimonio fiabesco con Tyrone Power, cosa che fece conoscere le sorelle Fontana anche oltreoceano e che rivelava al mondo che accandto all’alta moda francese c ne era anche una – emergente e concorrente – italiana. Da allora si può dire che la strade per le sorelle Fontana fu tutta in discesa: tutte le donne volevano l’abito bianco e chi poteva lo commissionava alla celebri sorelle. Da Maria Pia di Savoia e Margaret Truman, la figlia del presidente americano, da Mirna Loy a Barabara Stanwich, da Michelle Morgan ad Ava Gardner, per la quale confezionarono anche bellissimi abiti di scena.
Dopo la scomparsa dele sorelle, Micol istituì una Fondazione culturale
Micol si è sposata due volte ed ebbe una figlia, Maria Paola, morta prematuramente. Dopo la scomparsa delle sue sorelle, Micol ha istituito una fondazione a suo nome in cui raccoglie l’eredità e tutte le esperienze di lavoro con le meravigliose creazioni di alta moda dell’azienda di famiglia, creata assieme alle sorelle. Le tre sorelle sono state anche ricordatwe nel 2011 in una minierie tv, Atelier Fontana – Le sorelle della moda. Micol era intepretata dalla giovane Alessandra Mastronardi. L’intensa attività sartoriale di cui Micol fu l’ambasciatrice nel mondo, portò all’apertura di numerosi punti vendita di abiti, accessori e arredo per la casa in diversi Paesi, sia occidentali che orientali, e che si è protratta fino agli anni Novanta. Nel 1996 a Micol Fontana venne conferita la più alta onorificenza dello Stato italiano: Cavaliere di Gran Croce, all’Ordine della Repubblica Italiana. Di grande interesse fu sempre per Micol la collaborazione con il mondo dell’arte e della cultura, cui dedicò diversi premi e borse di studio riservate ai giovani. Con la Fondazione, Micol volle realizzare un progetto amato e perseguito con determinazione in omaggio ad una vita dedicata con le sorelle al mondo della moda e rivolto al conseguimento di obiettivi culturali, didattici e sociali. Il patrimonio lasciato in eredità dall’Atelier delle sorelle Fontana è costituito da oltre 200 abiti dal 1940 al 1990, una vasta raccolta di figurini, ricami e accessori, biblioteca, emeroteca, fondo fotografico, è conservato nell’Archivio della Fondazione come memoria del passato, messo al servizio delle nuove generazioni. I nipoti Giovanni, Roberta, Luisella, Cristina, Gabriele e Mario si impegnano a portare avanti questo progetto.