Berlusconi e Putin, intesa sempre più forte. A Renzi il ruolo di comparsa

11 Giu 2015 10:00 - di Bianca Conte

Berlusconi e Putin tornano ad incontrarsi: lontano dalla ritualità dei cerimoniali e, soprattutto, a molti km di distanza dalla vetrina scenografica dell’Expo dove il numero uno del Cremlino è stato ricevuto dal premier Renzi in una lunga maratona di flash e parole. Scatti e scambi di battute che, al di là dello show auto-promozionale, hanno concluso poco sul piano della concretezza politica e dello scambio diplomatico tra i leader dei due Paesi.

Berlusconi e Putin a Fiumicino

Dunque, lontano dal set principale della visita Silvio Berlusconi e  Vladimir Putin si incontrano all’aeroporto di Fiumicino, al termine di una lunga giornata istituzionale che ha visto il presidente della Federazione Russa volare da Milano a Roma dove, nell’area dello scalo capitolino riservata ai capi di Stato, i due amici – prima ancora che politici – hanno avuto modo di salutarsi cordialmente. Visibile sul volto dei due – e immortalati dai fotografi – la soddisfazione e il piacere di tornare a incontrarsi anche se per un breve colloquio condizionato dal poco tempo a disposizione del presidente russo che in serata è ripartito per Mosca. Nonostante i tempi stretti, dunque, e grazie al collaudato sodalizio tra loro, i due leader hanno comunque avuto modo di fare un’analisi della situazione politica internazionale (dalle sanzioni contro la Russia, ai rischi legati al terrorismo). Ed è proprio nel corso del loro incontro, ritagliato appositamente nonostante i tempi stretti imposti dalla rigida agenda del prediente russo, che il numero di Forza Italia è riuscito a stupire favorevolmente l’amico confermando la scelta sua e degli esponenti azzurri di abbracciare la causa dell’amico Vladimir annunciando la presentazione alla Camera da parte del gruppo di Fi di una mozione che impegna il governo a ritirare la sanzioni economiche contro la Russia.

Le sanzioni contro la Russia

Sanzioni – ha sottolineato Berlusconi – che peraltro ledono pesantemente i nostri interessi. «Vorremmo – ha detto – che il Governo si impegnasse a convincere più Paesi europei possibile a seguire questo esempio e che ci impegnassimo anche a convincere gli amici americani che non si può tornare ad un clima di guerra fredda». L’ultimo incontro tra i due risale allo scorso 17 ottobre quando al termine della cena con i capi di Stato e di governo in occasione del vertice Asem, il presidente russo raggiunse a notte inoltrata il Cavaliere a via Rovani, residenza milanese dell’ex capo del governo: che per l’occasione ottenne il permesso dal tribunale di sorveglianza del capoluogo lombardo di poter trascorrere una notte lontano da Arcore, sua dimora “obbligata” nel periodo in cui doveva scontare la pena ai servizi sociali. Un incontro che andò avanti fino alle prime ore del mattino all’insegna di una cena a base di prodotti italiani (tartufo bianco e diversi tipi di formaggi) a cui presero parte anche i figli di Berlusconi. Il legame tra i due leader dura ormai da più di dieci anni, anni nel corso dei quali non sono mancate da parte di Berlusconi attestati di stima personale e politica nei confronti dell’amico russo e critiche diplomatiche indirizzate alla decisione di imporre sanzioni contro la Russia: Così come da parte di Putin non è mai venuta meno la difesa del Cavaliere rispetto alle sue persecutorie vicende giudiziarie e non si è mai affievolito il riconoscimento del suo ruolo politico. A rendere nota al mondo la loro amicizia fu una foto risalente al 3 febbraio 2003 e ormai divenuta celebre in cui i due si mostravano sorridenti con colbacco di pelliccia, il tipico copricapo russo, a Zavidovo, la dacia di Putin a 100 chilometri di Mosca.

Gli incontri dei due leader tra amicizia e lavoro

Al di là dell’amicizia però, gli incontri tra Berlusconi e Putin vengono spesso trasformati, da colloqui informali a veri e propri summit di lavoro, come quella volta che, nell’ottobre del 2009, il viaggio dell’ex premier a San Pietroburgo si trasformò in vertice con amministratori locali, dirigenti di azienda, dando persino spazio ad una teleconferenza con il premier turco Erdogan. Celebri sono i soggiorni del Cavaliere nella dacia del presidente russo e quelli di Putin in Sardegna a villa Certosa. Non passò poi inosservato l’invito che il capo del Cremlino fece al Cavaliere, non più presidente del Consiglio, nel maggio 2012 in occasione del suo insediamento alla presidenza russa dopo la vittoria elettorale. In quell’anno Berlusconi si recò ben tre volte in Russia, non solo per occasioni formali, ma anche per trascorrere un week end con “l’amico Volodia”. Visite spesso ricambiate, tanto che il leader russo non ha mancato mai l’occasione nel corso dei suoi viaggi in Italia di passare del tempo con “l’amico Silvio”. Nel 2013, infatti, in occasione di un viaggio ufficiale in Italia, Putin concluse la giornata di incontri formali (anche in quell’occasione vide il Papa) proprio con Berlusconi a palazzo Grazioli. L’ultimo contatto ufficiale, infine, prima del nuovo faccia a faccia, risale a Capodanno, quando il presidente russo chiamò Arcore per fare gli auguri di buon 2015 al Cavaliere.

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