Berlusconi vuole tempo per riorganizzare la destra: “al voto nel 2018”

7 Giu 2015 7:54 - di Redazione

Stasera Berlusconi sarà a Genova a festeggiare in piazza con Toti, nella prossima settimana previste uscite fra le altre a Lecco e forse a Venezia. Ma non è questa per Berlusconi la tornata elettorale decisiva per le sorti del centrodestra. Bisogna contrastare la Lega, certo, perché «è un miracolo — ha ripetuto ieri — che con Salvini sempre in tivù per un anno e io assente, FI sia al 13,6% e la Lega al 14,1%».

Salvini sempre in tv, questo il cruccio principale di Berlusconi

E dunque – scrive Paola Di Caro su “Il Corriere della Sera” – come ha già rivelato in privato ai suoi — «Tranquilli, anche Renzi la pensa cosi, ormai è chiaro: non si voterà prima di due o tré anni. Quindi non abbiamo fretta di prendere decisioni sulla leadership» — ieri anche in pubblico il Cavaliere ha fatto capire come non scalpiti per andare alle urne. «Abbiamo bisogno — ha detto — di un lungo convincimento di tutti quegli italiani rassegnati che non sono andati a votare. E, quindi, non è un male che le elezioni siano nel 2018».

I verdiniani pronti a sostenere Renzi sulle riforme: grana per Berlusconi

Martedì, come ha fatto sapere Toti, ci sarà a Roma un incontro tra il leader azzurro e i suoi fedelissimi per una «analisi approfondita» del voto. E sempre per martedì è previsto il faccia a faccia con Denis Verdini, che insiste per mantenere aperto il legame col premier sulle riforme: «Se si riaprirà il dialogo, bene, altrimenti noi siamo orientati a votare comunque le riforme», dicono i verdiniani che potrebbero dunque lasciare il partito o votare in dissenso col resto del gruppo azzurro al Senato.

Berlusconi ha paura di un ballottaggio tra Renzi e Grillo

 

E, dunque, nella prossima settimana si dovrà mettere a punto la strategia di opposizione su scuola, Rai, riforme, legge sui partiti: tutti temi che saranno affrontati al Senato. E attorno ai quali Berlusconi vorrebbe che il suo partito desse battaglia, per segnare il punto e tornare a condurre un’opposizione visibile che possa contrastare quella della Lega, ma non con l’obiettivo di far cadere il governo e andare a elezioni per le quali il centrodestra e tanto più il suo partito non appaiono affatto pronti: «Al momento — ha rivelato ai fedelissimi — se si andasse al voto rischieremmo un ballottaggio tra Renzi e Grillo…».

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