Bocciati al test sul Corano: l’Isis rapisce 86 eritrei cristiani in Libia
L’Isis ha rapito in Libia 86 migranti eritrei cristiani mentre erano in viaggio verso Tripoli. Lo sostiene la direttrice della ong svedese Eritrean Initiative on Refugee Meron Estefanos, che ha parlato con alcuni migranti che sono riusciti a fuggire. I jihadisti hanno separato i cristiani dai migranti musulmani e hanno lasciato questi ultimi liberi. I migranti si trovavano a bordo di un automezzo guidato da trafficanti di esseri umani quando sono stati fermati dai jihadisti. Tra gli 86 rapiti figurano anche 12 donne e bambini. Secondo quanto dichiarato da Estefanos, i migranti sono stati sottoposti a una sorta di “test” sul Corano per provare chi era musulmano e chi no. Chi non ha saputo rispendere alle domande dei miliziani dell’Isis è stato portato via.
L’Algeria chiude i confini per l’Isis
L’Algeria ha intanto elevato il livello di guardia al confine con la Libia in considerazione del peggioramento della sicurezza nel vicino Paese. Secondo quanto riferiscono alcuni siti algerini, la misura è mirata a prevenire sconfinamenti, dalla Libia, di elementi del terrorismo islamico legati all’Isis. In particolare, a preoccupare sarebbe la situazione nella città di Sirte e del suo aeroporto, in cui stazionano dei caccia dell’esercito libico dei tempi di Gheddafi. Tali timori si incrociano con voci, ora all’esame dell’intelligence algerina, secondo le quali il Paese – ed in particolare l’aeroporto internazionale Houari Boumediene di Algeri – potrebbe essere bersaglio di attentati suicidi compiuti con caccia di cui si sono impossessati miliziani alleati con il califfato di al Baghdadi.