Il comunista Stefàno cacciò Berlusconi ma ora fa il garantista su Azzollini
«Il senatore dovrà chiarire, l’ho già sentito, s’è mostrato disponbiile…». Non proprio lo stesso atteggiamento avuto quando Stefàno era chiamato a decidere su Berlusconi. Prudenza, c’è il governo di mezzo ma anche una comune origine pugliese. Così, sulla richiesta di arresto trasmessa al Senato dalla Procura di Trani nei confronti del presidente della commissione Bilancio Antonio Azzollini (Ap-Ncd) il presidente della Giunta per le autorizzazioni Dario Stefàno, quello che si scapicollò per votare la decadenza di Berlusconi, garantisce tempi stretti “anche se poi deciderà l’aula”, frena. I tempi, spiega in un’intervista a Repubblica, sono “istituzionalmente corretti”. «In assenza di prescrizioni regolamentari su questo aspetto, ogni caso fa storia a sé – afferma -. La rilevanza di questo, obbligava la Giunta a riunirsi quanto prima, ma anche lo stesso senatore interessato a chiarire la propria posizione al più presto. Si tratta in fondo di un’opportunità a tutela dei senatori indagati, che nelle situazioni eclatanti prima si esercita e meglio è». «Il mio compito è quello di organizzare al meglio i lavori. Attenzione però: è l’Assemblea e non la Giunta ad assumere la decisione finale. La proficuità dei lavori parlamentari non si valuta col timer, ma sulla base della serietà delle discussioni e nel nostro caso anche della fondatezza giuridica delle decisioni». Azzollini “si è mostrato disponibile a chiarire quanto prima le sue ragioni, conciliando la programmazione dell’audizione con i tempi prospettati dall’Ufficio di presidenza della Giunta”. Stefàno giudica invece “inopportuna” l’affermazione di Orfini che ha parlato di un’autorizzazione all’arresto inevitabile. «Credo ci si debba sempre esprimere nel merito – sottolinea -. Quale relatore, nella seduta della Giunta di martedì mi limiterò a illustrare sinteticamente i fatti e le richieste della magistratura. Doverosamente, solo dopo aver ascoltato la difesa del senatore Azzollini, farò una proposta formale alla Giunta».