Gasparri, basta giochi: Renzi si faccia rispettare, in Campidoglio e in Europa

18 Giu 2015 15:31 - di Ginevra Sorrentino

Maurizio Gasparri non ha dubbi: c’è poco da affidarsi a life coach e esperti d’immagine, su Roma travolta dallo scandalo di Mafia capitale non c’è da giocare. E sull’impuntatura di Ignazio Marino a non voler abdicare, altrettanto. E come se non bastasse, sul sindaco della città eterna – e non solo – il Pd continua a spaccarsi e a frazionarsi ulteriormente, scoprendo il fianco della fragilità politica e indebolendo posizioni e scelte.

Gasparri, tra denuncia e proposte

E allora, come rilevato ironicamente dal senatore azzurro, Maurizio Gasparri, «il vicesindaco di Istanbul Matteo Orfini si consola con una riunione di giovani turchi per le liti con Renzi», ma «la verità è che è finito il tempo della PlayStation. Renzi e Orfini ostentavano sicurezza diffondendo su Twitter immagini giocose; la realtà elettorale e la realtà di Roma Capitale è molto più amara per loro. Le responsabilità in questa città sono state di tutte le amministrazioni, certo, ma pare evidente che oggi Marino non può reggere». Un’analisi, quella di Gapsarri, che non consente repliche d’effetto e non ammette giustificazioni di sorta, che puntando al cuore del problema, evoca tra le righe anche le sue possibili (probabili?) degenerazioni prossime venture.

Anatomia della crisi

«Il fatto che Orfini annunci che il Prefetto non scioglierà il comune è inquietante. Cosa sa? Tira a indovinare o ci sono connessioni poco trasparenti in giro?», pone la questione l’esponente di Forza Italia, sottolineando come «il condizionamento dell’attuale consiglio comunale e delle giunte che sono state guidate da Marino è evidente. Così come appare chiara e drammatica la situazione in Regione». Una recriminazione critica e  argomentata, quella di Gasparri, che non risparmia neppure il numero uno della Regione Lazio, a proposito delle cui dichiarazioni Gasparri rileva: «Le interviste di regime di Zingaretti non cancellano il degrado che ha travolto la Regione Lazio. Commissariamenti lunghi e tesi a depurare non solo la politica, ma anche la burocrazia, sono indispensabili. Non dar luogo a questa scelta sarebbe una responsabilità pesantissima».

La «paralisi» di Roma e della Regione

«Roma e la Regione – prosegue il vicepresidente del Senato – sono alla paralisi e allo sbando. Non siamo in condizione di affrontare il Giubileo, né si può garantire l’amministrazione corrente. L’accanimento terapeutico a difesa di Marino, pur tra liti e contraddizioni all’interno del Pd, è uno spettacolo non più tollerabile. Non è necessario leggere le carte riservate, a cui, abbiamo appreso, solo Orfini ha accesso tra i politici. Basta leggere le cronache dei giornali. Dal vicesindaco attuale della Capitale Nieri di Sel, a tanti altri esponenti che in tutte le liste Buzzi ha fatto eleggere, ci sono elementi più che sufficienti per calare il sipario. Le leggi, peraltro, consentono uno scioglimento non necessariamente per infiltrazioni mafiose, ma anche per l’andamento amministrativo assolutamente irregolare del comune. Le norme esistono, basta applicarle. Chi dovesse avere comportamenti omissivi ne dovrà rispondere davanti alla legge», ha poi concluso lapidario Gasparri.

Renzi si faccia rispettare in Europa

Infine, uscendo dal ristretto confine capitolino (e laziale), Gasparri è tornato sulle dolenti note del dramma migratorio: una situazione pesantemente al collasso, a proposito della quale il vicepresidente del Senato ha ribadito il suo «No al muro dell’Ungheria», aggiungendo a stretto giro però anche un eloquente no al muro  dell’Europa. «La barriera ipotizzata dal ministro degli Esteri ungherese al confine con la Serbia per arginare l’ingresso di immigrati è assurda, ma ancora più inammissibile è l’atteggiamento degli altri Stati europei che se ne fregano del dramma che viviamo», ha commentato Gasparri. «Finora – ha anche aggiunto l’esponente di Forza Italia – l’Europa è servita solo a scaricare sulle nostre coste migliaia e migliaia di disperati, forse terroristi, sicuramente aiutando il business dei trafficanti». Secondo Gasparri, peraltro, la Francia «continua con il muro umano; Cameron si limita a dare qualche uomo e qualche mezzo in Sicilia; la Germania per ora sta a guardare, mentre il governo italiano continua vergognosamente a subire». «Basta con il buonismo», risuona quindi l’invito del parlamentare azzurro, che poi ha concluso: «I danni sono per gli italiani, ma anche per chi è entrato nel nostro paese e vive in condizioni indegne»… «Il piano B di Renzi deve essere farci rispettare in Europa, e non l’ennesima fesseria». O trovata ludica…

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