
Gasparri: «Sì all’unità del centrodestra, ma prima pensiamo a Forza Italia»
Home livello 2 - di Redazione - 3 Giugno 2015 alle 14:07
Lavorare per «l’unità del centrodestra», sì, ma avendo presente che «non ci sono elezioni politiche domani mattina». Maurizio Gasparri interviene nel dibattito post elettorale, ma lo fa con un invito a mantenere «calma e sangue freddo». E, di fronte al tema del ricompattamento dell’area, avverte: «Intanto partiamo rilanciando l’iniziativa di Forza Italia».
«Niente sconti a Renzi»
Il senatore azzurro, dunque, parla principalmente al suo partito, chiedendo una linea che non faccia sconti al governo, a partire dalle battaglie parlamentari. «Niente regali al parolaio Renzi, che sbatte il grugno sulle difficoltà interne e internazionali. La sinistra Pd lo incalza, l’Europa lo tratta da valletto escludendolo dai tavoli che contano e non muovendo un dito su Libia e clandestini. Su fisco, scuola, pensioni, immigrazione – dice il vice presidente del Senato – dobbiamo rendergli la vita impossibile». «Sulle riforme niente sconti a Renzi. Vuole parlare? Butti nel cestino la legge elettorale. Perfino Quagliariello – ricorda Gasparri – si è accorto che fa schifo».
Gasparri: «Ecco come va letto il voto»
Ma, all’indomani del voto, lo sguardo è rivolto anche al territorio. È lì, per Gasparri, che Forza Italia deve rivolgere le sue attenzioni, valorizzando «chi ci ha messo la faccia e ha preso i voti anche in situazioni difficili come Liguria, Veneto, Puglia». «La lettura del voto, anche interna, è facile», dice l’esponente azzurro, indicando una strada da seguire: «Chi fa solo chiacchiere a casa, chi sta sul territorio sia ascoltato, chi ha perso fermo un giro a riflettere».
di Redazione