Grecia, si tratta. Ma Varoufakis frena: «Stasera non pagheremo nulla»
«Come il presidente Juncker ha detto, la Ue non abbandonerà il popolo greco e la porta resta aperta ma il tempo sta scadendo». Il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, fa così chiarezza sulla trattativa in atto con la Grecia, sottolineando che l’esecutivo “lavorerà per una soluzione fino all’ultimo minuto”. Il portavoce sottolinea che la proposta sul tavolo è “quella pubblicata dalla Commissione” domenica “col pieno accordo” di tutte le istituzioni, ma aggiunge che la Commissione “è pronta a guidare” il processo per un piano di investimenti da 35 miliardi di euro. Il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha specificato che ieri sera è stato il premier greco a chiamare Juncker ed è tornato a sottolineare che per il presidente della Commissione “la Grecia è membro della famiglia europea e vogliamo che resti unita”. Ma ha aggiunto: «Deve essere chiaro a tutti che, al di là di quale sia il quesito (proposto agli elettori greci, ndr), il referendum è sul futuro della Grecia in Eurozona e nella Ue. Per questo Juncker chiede un sì».
Grecia, telefonata Juncker-Tsipras
Nella telefonata di ieri sera tra Tsipras e Juncker, il lussemburghese “dopo aver parlato con il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem” ha “spiegato come potrebbe essere un accordo dell’ultimo minuto, per essere preso in considerazione dall’Eurogruppo”, rimarcando che come prima condizione “richiederebbe una mossa del governo greco che Juncker ha chiesto di vedere prima di mezzanotte scorsa” ma “questa mossa non è stata ancora registrata ed il tempo si avvicina”. Il portavoce ha quindi illustrato le “componenti” dell’accordo dell’ultimo minuto: «Il governo greco accetta le proposte di venerdì notte e pubblicate domenica mattina ed il governo dovrebbe fare campagna per il sì. Inoltre farebbe parte dell’accordo, secondo Juncker, risolvere le necessità finanziarie del paese e la sostenibilità del debito. Infine questo accordo sarebbe accompagnato con una nuova partenza per lavoro e crescita guidata dalla Commissione, che ammonterebbe ad una somma complessiva di 35 miliardi dai fondi strutturali».
Ma Varoufakis frena
Il ministro delle finanze ellenico Yanis Varoufakis ha comunque ribadito che la Grecia non pagherà la rata da 1,6 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale entro la mezzanotte. Entrando al ministero delle finanze ad Atene, Varoufakis ha risposto “no” alla domanda dei giornalisti sulla vicenda. Ma secondo la tv greca Mega, il governo Tsipras potrebbe accettare la proposta in extremis giunta dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, se essa contenesse un riferimento al debito ellenico. Intanto, alcuni media parlano di un primo ministro Alexis Tsipras pronto a volare a Bruxelles questo pomeriggio.