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Immigrazione, bambini costretti a prostituirsi alla Stazione Termini

Immigrazione, bambini costretti a prostituirsi alla Stazione Termini

Cronaca - di Augusta Cesari - 18 Giugno 2015 - AGGIORNATO 18 Giugno 2015 alle 16:12

«Un uomo alla stazione ferroviaria si avvicina ad un ragazzino per fare sesso. Altri due ragazzini tengono la droga per le bande criminali: queste sono solo alcune delle storie di bambini sfruttati per scopi criminali qui, nel cuore di Roma». Comincia così, con delle immagini girate alla stazione Termini, un servizio realizzato dalla Cnn con il titolo “A Roma bambini costretti a prostituirsi”. Alla stazione Termini, prosegue il servizio, arrivano migliaia di bambini immigrati illegali, disperatamente alla ricerca di soldi. Uno dei questi ragazzi è stato anche intervistato. La sua identità non viene rivelata, ed è mostrato di spalle. Viene presentato come uno dei migliaia di bambini egiziani scomparsi nel sistema di assistenza italiano, e definisce il traffico sessuale e di droga in cui è coinvolto con alcuni suoi amici “la roba illegale”. «E’ la più facile, ma non solo qui a Roma, ma in tutto il Paese», afferma. E non ci sono molte altre opzioni, «i nostri genitori hanno speso tanto per mandarci qui e dobbiamo ripagarli». Sfruttando una legge italiana che permette ai bambini riusciti ad entrare illegalmente di restare nel Paese, genitori egiziani poveri spendono migliaia di dollari per il miraggio di una vita migliore, continua il servizio, dicendo che sono pochi i fortunati ospitati in centri allestiti dal governo, mentre migliaia di altri scompaiono, per raggiungere le grandi città. «Sono pronti a fare tutto il possibile per guadagnare soldi e questo vuol dire molto spesso sfruttamento», afferma Carla Bellini, di Save the Children Italy, intervistata nel servizio. «E sfortunatamente – aggiunge – trovano anche un’ altra alternativa, che è la prostituzione». Un ragazzo che lavora per Save the Children, presentato solo come Mahmud, che aiuta i bambini traducendo per loro dall’italiano e ascolta le loro storie, afferma nel servizio che «le loro famiglie non sono interessate a ciò che fanno, a loro interessa solo che i soldi arrivino, non chiedono nulla». Emanuele Fattori, capo della polizia della stazione Termini, afferma infine che i bambini sono preziosi per le bande criminali. “Usano i ragazzi che hanno meno di 14 anni, perche’ in base alla legge italiana non possono essere incriminati».

 

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18 Giugno 2015 - AGGIORNATO 18 Giugno 2015 alle 16:12