Immigrazione, Maroni agguerrito: «Pronto a mandare ispezioni sanitarie»
Maroni sul piede di guerra: il governatore della Lombardia in trincea sul fronte dell’immigrazione, continua a scrivere a chi di dovere e a denunciare istituzionalmente carenze e omissioni. Così, conversando con i giornalisti a margine del Congresso della Lega a Milano, il numero uno del Pirellone ha riferito alla platea di cronisti di aver «mandato una lettera ai prefetti per chiedere informazioni sulle assegnazioni di strutture per l’accoglienza di profughi in Lombardia». Una richiesta – aggiunge poi però Maroni a stretto giro – rimasta in evasa dato che «i prefetti non lo hanno fatto: lo facciano invece i cittadini e io mando le Asl a fare i controlli sanitari a tutela di tutti», ha infatti polemicamente concluso il suo annuncio il governatore del Carroccio.
Maroni, sos ai cittadini
Quindi, dopo la denuncia ai giornalisti, il governatore leghista ha lanciato anche l’sos ai cittadini che Maroni ha invitato a «continuare a segnalare» le strutture messe a disposizione dello Stato per l’accoglienza dei profughi, riferendo di aver già «ricevuto due o tre segnalazioni», fra cui riferimenti a «un ex asilo in provincia di Bergamo e un’ex caserma in provincia di Varese». Il presidente della Regione, richiamandosi ai suoi diritti e ai suoi doveri, ha rivendicato di avere la responsabilità della sicurezza sanitaria del territorio, un motivo più che valido per aspettarsi – rileva il governatore lombardo – più collaborazione da parte dei prefetti. «L’atteggiamento dei prefetti – ha infatti liquidato la questione Maroni – mi dispiace perché è una cosa sbagliata. Verificherò se questo può portare conseguenze; potrebbe esserci, ad esempio, un’omissione di atti».
«Immigrazione? Noi viviamo nella realtà»
Una situazione di stallo che contrasta fortemente con il flusso ininterrotto di arrivi e con la messa in moto continua della ingente macchina dell’accoglienza a fronte della quale, invece, altri paesi a noi più che limitrofi scelgono semplicemente di chiudere le frontiere. E allora, valutando tutti i disarmanti aspetti del caso, per il presidente della Lombardia Maroni la presidente della Camera Laura Boldrini in particolare «vive nell’Iperuranio, in un mondo perfetto dove tutto funziona benissimo e c’è solo amore, mentre noi viviamo nel mondo reale».Questo il laconico commento rilasciato da Maroni – e rilanciato dalle agenzie di stampa – parole con cui il governatore della Lombardia sanziona attraverso l’ironia le parole della presidente della Camera a proposito del fatto che sia sbagliato parlare di emergenza immigrazione in Italia. Rivendicando una posizione di realismo della Lega e dei governatori del Nord che hanno chiesto di non accogliere più profughi, l’ex ministro dell’Interno ha sostenuto infatti che «nel mondo reale ci sono problemi e persone», ribadendo sul finale della sua requisitoria con i giornalisti, di aspettare ancora una convocazione dei governatori a Palazzo Chigi per affrontare la questione accoglienza. «Mi aspetto – ha concluso Maroni – che Renzi mantenga per una volta la parola e ci convochi al più presto. Mi presenterò; ho già pronti tutti i dossier».