La Meloni vuole una grande destra: «Chi è stato a guardare dia una mano»

26 Giu 2015 17:50 - di Giacomo Fabi

Un appello a «chi è rimasto a guardare» affinché «dia una mano» a far ritornare grande la destra. A lanciarlo è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia-An, dalla tribuna della Direzione nazionale del suo partito convocata per fare il punto sul recente voto regionale e sui ballottaggi. «Io per prima – ha quindi aggiunto la Meloni – andrò alla ricerca di queste persone». È una chiamata alla leva in vista di future battaglie. Per essere dichiarati abili e arruolati, FdI-An fissa tre requisiti: «La coerenza di chi non inciucia con la sinistra, la credibilità delle proposte, il radicamento territoriale fondato sul rapporto con i cittadini».

Meloni: «L’obiettivo è portare FdI a due cifre»

Giorgia Meloni pone al suo partito traguardi ambiziosi. A buon diritto, del resto, visto che nel centrodestra – oltre alla Lega di Salvini – solo i “Fratelli” possono vantare lusinghiere performance elettorali, soprattutto in Campania, Marche e Toscana. «Oggi – spiega la leader – siamo alla soglia del 5 per cento dei consensi ma il nostro obiettivo è arrivare alla doppia cifra». Da qui l’appello a chi «in questi anni» ha preferito un «partito apparentemente più grande» o è rimasto a guardare «per timore che FdI non sopravvivesse». Comunque sia, il centrodestra non può essere semplicemente «rieditato» ma va «rifondato». Per questo – non senza un accenno polemico verso Berlusconi  – ha detto che i candidati vengano scelti con il metodo delle primarie e non «con le cene di Arcore».

Primarie per rifondare il centrodestra

Sovranità nazionale, lotta all’immigrazione selvaggia e revisione dei trattati europei sono i pilastri programmatici intorno ai quali la Meloni intende contribuire a realizzare un’alternativa credibile e vincente alla sinistra di Renzi. Ma FdI è pronta a fare la sua parte anche sugli altri argomenti che irrompono nel dibattito e nell’agenda politica, a partire dalla battaglia in difesa della famiglia naturale (e costituzionale) contro ogni tentativo di snaturamento. Nel mirino anche la teoria gender, di recente recepita – sia pure con qualche cautela – nella riforma della scuola: «Siamo pronti a proporre un referendum abrogativo della norma – ha annunciato al Meloni – ed in questo senso lanciamo un appello alle tante associazioni che hanno animato il Family day a Roma».

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