Martinica, così la ‘ndrangheta fa affari scambiando coca e hashish
Le ‘ndrine calabresi radicate nel ponente ligure fanno affari con la droga anche a Martinica attraverso contatti con francesi dediti al traffico di stupefacenti. E’ quanto emerso da un’operazione condotta dal Servizio centrale operativo della Polizia, dalla Squadra mobile di Genova e Imperia e dalla polizia francese. Sono 17 gli arresti (italiani e francesi) e 90 i kg di cocaina (valore 3.5 milioni di euro) sequestrati su un veliero a Martinica. E’ l’operazione “Trait d’union“, coordinata dalla Dda della Procura di Genova e dal tribunale di Grande Istanza di Marsiglia. Gli indagati sono ritenuti vicini alle cosche di ‘ndrangheta Gallico e Molè, operanti nell’imperiese e in Costa Azzurra. Tra gli arrestati anche i fratelli Antonio (detto Bubu) e Rocco Magnoli, originari di Rosarno (Reggio Calabria), ma residenti in Francia a Vallauris, che gli investigatori ritengono al vertice dell’organizzazione.
In stato di fermo anche Francesco Nardelli di Rosarno residente in Francia. Sotto inchiesta anche Carmelo Sgrò di Oppido Mamertina (Reggio Calabria) residente a Sanremo, sottoposto a sorveglianza speciale. Attraverso pedinamenti e intercettazioni sono stati documentati frequenti incontri in tra gli indagati tra la Francia e l’Italia. Indagini sono in corso anche su un episodio avvenuto nell’agosto 2014 quando colpi di kalashnikov sono stati esplosi contro l’abitazione francese di Antonio Magnoli.
Secondo la polizia, questo caso potrebbe indicare la conflittualità con altri gruppi criminali. La Squadra mobile ha spiegato che «durante la negoziazione del traffico di grosse quantità di hascisc e cocaina venivano presi contatti con le famiglie d’origine in Calabria».
«Da tener presente – ha detto il capo della Mobile Annino Gargano – che i Magnoli sono legati a noti esponenti della ‘ndrangheta, in particolare della cosca Molè-Piromalli mentre Sgrò è legato a esponenti della cosca Gallico operante a Palmi».
Le indagini, in corso da circa un anno hanno consentito di individuare i canali di approvvigionamento di hascisc in Marocco che, in alcuni casi, veniva spedito in Centro America e utilizzato come “merce di scambio” per quantitativi di cocaina: nel caso della droga sequestrata sul veliero a Martinica 400 kg di hashisc sono stati barattati con circa 90 kg di cocaina. Tra gli arrestati anche lo skipper francese del veliero “Relamby”, battente bandiera di Gibilterra, Vincent Vouland. E’ stato detto che «i fratelli Antonio e Rocco Magnoli mettevano i proventi del traffico di droga sul mercato lecito attraverso una copertura di attività immobiliare sia in Francia che in Italia»